Incendi in cella e disordini Ricoverato un poliziotto

Dopo il tentativo di strangolamento di mercoledì, la tensione cresce ancora. In prigione a Cremona ennesima giornata da dimenticare per la Penitenziaria

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di Daniele Rescaglio

Una serata di follia nel carcere di Cremona, dove un agente ha rischiato di morire. Nemmeno 24 ore dopo il tentativo di strangolamento di un poliziotto da parte di un detenuto, la struttura detentiva di via Palosca è stata teatro di una serie di episodi avvenuti nella serata di giovedì che hanno richiesto un intervento massiccio della penitenziaria, vigili del fuoco e personale del 118. Alfonso Greco, segretario regionale per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia penitenziaria, denuncia la grave situazione in atto a Cremona ricostruendo l’accaduto.

"I fatti sono iniziati in prima serata, con un detenuto straniero che si è inferto dei tagli e ha dato fuoco alla propria cella. Subito dopo un altro carcerato, sempre straniero, si è lesionato il corpo tagliandosi e ha dato fuoco anche lui al materasso e ad altri suppellettili della propria cella. Il fumo si è diffuso per tutta la Sezione detentiva e un poliziotto è stato portato in Pronto Soccorso e ora è ricoverato in camera iperbarica. A lui va la nostra solidarietà. Nel contempo, ci sono stati tre tentativi di impiccamento di altrettanti detenuti in un altro reparto, per fortuna sventati sempre grazie alla professionalità di quel poco personale in servizio". Per far fronte alla situazione è stata richiamata una ventina di agenti fuori servizio e solo verso le due di notte la situazione è tornata alla normalità.

"Sono intervenuti i vigili del fuoco, due automediche e due ambulanze. Una ventina di agenti fuori servizio hanno dato manforte, e alle due si è riusciti a ripristinare ordine e sicurezza. Una serata da dimenticare, non sappiamo più come affrontare queste emergenze che sono all’ordine del giorno".

Solidarietà al poliziotto ferito e a tutti i colleghi di Cremona anche da Donato Capece, segretario generale del Sappe: "Mi appello al ministro della Giustizia Marta Cartabia perché fermi questa spirale di inaccettabili e quotidiani violenze contro il personale della Penitenziaria e definisca, con i vertici del Dap, un piano urgente di intervento per fronteggiare le gravi criticità del carcere di Cremona e delle altre strutture detentive regionali". Sulle criticità del carcere di Cremona è intervenuta giovedì anche la presidente della Commissione speciale carceri del Consiglio regionale della Lombardia Antonella Forattini (Pd), sottolineando "che alcune strutture come quella di Cremona, che arriva addirittura al 75 per cento, presentano una percentuale più alta della media di detenuti stranieri. Su questo fronte serve lavorare in mdo urgente e concreto con approcci e strumenti mirati".