di Pier Giorgio Ruggeri
Stavano cercando reperti archeologici con i metal detector in una zona archeologica di interesse nazionale e quindi dove le ricerche e, soprattutto, l’appropriazione di reperti antichi è vietata. È l’area tra Offanengo e Romanengo dove la Soprintendenza ha chiesto alle forze dell’ordine di controllare, in quanto aveva avuto segnalazione di persone che cercavano appunto antichità. I due cremaschi sono così stati sorpresi dai carabinieri che hanno monitorato, dall’alto, grazie a un elicottero dell’Arma arrivato dal comando di Milano e che è rimasto in zona per circa un’ora e che ha permesso di individuare i due cercatori. Sul posto è arrivata una pattuglia di militari di Romanengo, coordinata dal comandante della stazione, maresciallo Andrea Guarino, che ha fermato i due cremaschi e li ha portati in caserma per l’identificazione.
Le due persone fermate, che sono di Offanengo e hanno 30 e 50 anni, nel momento nel quale sono state rintracciate e bloccate, non avevano ancora trovato nulla. Dei risultati è stata interessata la Soprintendenza dei beni culturali e archeologici di Lodi, Cremona e Mantova la quale ha ribadito come non sia possibile né la ricerca, né l’asportazione di reperti antichi trovati nella zona indicata, riconosciuta come ad alto interesse archeologico e che comunque qualsiasi oggetto antico venisse ritrovato deve essere consegnato alla Soprintendenza per una valutazione.
Al termine delle operazioni i due offanenghesi sono stati lasciati liberi. Al momento non sono ancora stati denunciati e nell’immediato futuro potrebbero rischiare una pesante multa. Il Cremasco ha vari punti di interesse archeologico, primo tra tutti la zona di Palazzo Pignano.
Sembra comunque che l’operazione di controllo dall’alto del territorio,non sia terminata con il sorvolo da parte dell’elicottero di ieri, ma la prossima settimana, in determinati giorni, il mezzo dei carabinieri tornerà per altre ispezioni in altre zone del cremasco.