Grandine in Lombardia, in pochi minuti la devastazione nei campi

Colpiti violentemente Bergamasca, Cremasco e Pavese. Chicchi grossi come mandarini hanno distrutto ettari di mais, orzo e frumento

La grandine nei campi a Trescore Cremasco
La grandine nei campi a Trescore Cremasco

Cremona, 29 maggio 2022 - Pochi minuti di grandine, chicchi grossi come mandarini e centinaia di ettari di mais, orzo e frumento sono stati letteralmente triturati. Pesantissimo il bilancio dei forti temporali che tra il tardo pomeriggio e la serata di ieri hanno colpito diverse zone della Lombardia, tra il cremasco, la bassa bergamasca e l'hinterland di Bergamo, ma anche l'Oltrepo pavese, dove sono state colpite anche le vigne. E mentre i tecnici della Coldiretti in queste ore stanno svolgendo una prima stima dei danni a fianco dei loro associati, ad alzarsi è il grido di dolore del mondo agricolo, che in questi mesi ha dovuto fare i conti con rincari legati all'energia e una siccità paurosa.

“Il danno è enorme. La grandine ha bucato tutta la copertura della stalla. E ha devastato le colture in campo – testimonia Fabrizio Bonetti, agricoltore di Trescore Cremasco –. Decine di ettari di mais devastati, non c’è più niente. Le piante sono state spezzate dalla violenza della grandine, dalle dimensioni dei chicchi. Purtroppo non c’è possibilità che questi raccolti si riprendano, ormai sono compromessi. Dovremo riseminare tutto”.

La stalla di Trescore Cremasco con il tetto devastato
La stalla di Trescore Cremasco con il tetto devastato

La grandinata nel cremasco ha interessato i comuni di Crema, Trescore Cremasco, Bagnolo, Capralba, Casaletto Vaprio, Cremosano, Capergnanica. “Per vari minuti sono scesi chicchi di ghiaccio grandi quanto un mandarino. In campo hanno rotto quasi tutto. Si aggiunga il vento, particolarmente forte. La produzione di mais in questa zona è persa – testimonia Mario Severgnini, agricoltore di Capralba –. Abbiamo lavorato giorno e notte per seminare e curare questi campi di mais. Abbiamo sopportato i pesantissimi aumenti dei costi legati alle semine, abbiamo fronteggiato la siccità. Il mais aveva già raggiunto l’altezza di 45-50 centimetri. Adesso, in qualche minuto, in campo abbiamo perso l’intero raccolto”.

Nell’hinterland di Bergamo e nella bassa pianura bergamasca, evidenzia Coldiretti Lombardia, palline di ghiaccio grosse come albicocche hanno danneggiato mais, soia, orzo e frumento. Al momento i comuni in cui si registrano le conseguenze maggiori sono quelli di Azzano San Paolo, Bagnatica, Bariano, Brusaporto, Calcinate, Caravaggio, Comun Nuovo, Cortenuova, Ghisalba, Levate, Mozzanica, Misano Gera D’Adda, Romano di Lombardia, Seriate, Stezzano, Telgate, Zanica e Urgnano.

Pesantemente colpite anche le colline dell'Oltrepo Pavese: i vitigni, che ora si trovano in una fase molto importante dello sviluppo, sono stati investiti da chicchi di ghiaccio mista ad acqua, accompagnata anche dal forte vento. Al momento le segnalazioni arrivano dai comuni di Broni, Stradella, Santa Maria della Versa, Cigognola, Pietra de Giorgi e Montalto Pavese. “Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia – sottolinea la Coldiretti – dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione del clima che fa soffrire l’agricoltura con un conto di 14 miliardi di danni in un decennio a livello nazionale, tra perdite della produzione e danni alle strutture e alle infrastrutture”.