Giornata dell'Infermiere 2021, a Cremona passaggio di consegne simbolico

Un momento di incontro tra infermieri veterani e chi sta iniziando la professione

Asia Cremaschini e Franco Bonvini

Asia Cremaschini e Franco Bonvini

Cremona - Un simbolico passaggio di consegne tra infermieri anziani e chi si affaccia ora a questa professione. E' stata celebrata così la Giornata internazionale dell'Infermiere all'Asst di Cremona. Uno scambio di saperi e passioni, per un lavoro in continua evoluzione. Inutile spiegare perché: quest’anno la Giornata Mondiale dell’Infermiere ha un valore enorme. “Né angeli né eroi, solo professionisti e persone con un ruolo determinante nella pandemia ancora in corso”, precisa l'Asst. “In questo contesto di grande fatica, ci è sembrato bello far incontrare chi - dopo 40 anni - sta per lasciare e chi sta studiando per iniziare. Infermieri veterani e giovani promesse a confronto, un passaggio di consegne virtuale, un momento di respiro per parlare guardandosi negli occhi. Per entrare in sintonia è bastato un attimo. Commuoversi, sorridere e sentirsi complici è stato spontaneo. Ecco le storie di quattro infermieri alla soglia della pensione e quattro giovani alle prese con il futuro di una professione in continua evoluzione”.

E quindi una serie di testimonianze come quella di Franco Bonvini, 59 anni, infermiere da 43 e coordinatore del Gruppo Operatorio -Ospedale di Cremona: “Sono diventato infermiere per caso, ma da quando ho iniziato ho fatto mia la professione, anno dopo anno. Del mio lavoro mi piace tutto. Soprattutto perché è dinamico, mai uguale. Mi dispiace molto lasciare. La mia eredità professionale? I ragazzi di oggi sono preparatissimi, l’unica cosa che mi sento di dire è di portare il loro modo di essere nel lavoro, di cucirsi addosso la professione, come fosse una seconda pelle”.

O ancora Asia Cremaschini, 22 anni - terzo anno Corso di Laurea in Infermieristica: “Ho scelto questa professione per un vissuto personale, la malattia della mia nonna. Occuparmi di lei mi faceva sentire utile e allo stesso tempo non all’altezza. Essere d’aiuto agli altri è sempre stato importante per me, attraverso questo percorso di studio appendo sia la professione nella pratica sia il suo significato, ossia il sostegno al paziente nel senso più profondo. Farsi carico del problema dell’altro, questo fa la differenza”.