Gianna Nannini: "Non faccio dischi col computer, così vivo la musica"

Notte rock stasera in Piazza del Comune a Cremona

Gianna Nannini

Gianna Nannini

Crempna - Giannissima. Notte rock stasera in Piazza del Comune a Cremona con la Nannini, sulla strada col muscoloso show portato in tour sotto le stelle nell’attesa di tornare in teatro il 25 e 26 novembre per recuperare i concerti al Dis_Play di Brescia e al Grana Padano di Mantova rimandati la primavera scorsa. Un anno carico d’impegni, per lei, iniziato ad aprile a Londra, Lussemburgo, Parigi e Bruxelles, poi proseguito attraversando "fulmini e tempeste" allo Stadio Artemio Franchi di Firenze, sul palco dell’RCF Arena di Reggio Emilia per il concertone contro la violenza sulle donne "Una Nessuna Centomila, e in Germania per ben dieci concerti. "Live proiettati verso il futuro, per dare una scarica al pubblico intorpidito dalla poltrona durante la lunga sosta alla musica suonata imposta dalla pandemia" spiega la rockeuse senese, affiancata ancora una volta sul palco da Davide Tagliapietra nei panni di direttore musicale.

"La scelta è stata giusta e non ho mai visto reazioni così entusiaste, soprattutto in teatro dove le condizioni consentono di gestire bene gli equilibri". In repertorio, venti canzoni o giù di lì per dare vita ad un racconto che parte da "La differenza" ("pezzo d’amore, ma non sdolcinato, anzi piuttosto inca**ato, da europea ho una visione delle cose, quindi non mi soffermo sul dettaglio della relazione amorosa, ma guardo all’insieme") e arriva "La fine del mondo" senza tralasciare le hit di una vita, a cominciare da "Fotoromanza", "Vieni ragazzo", "Hey bionda" o "Latin lover". Tutto nell’attesa di ritrovare la sua storia sul grande schermo nel biopic "Sei nell’anima" attualmente i produzione. "Se c’è una cosa che ho imparato lavorando in studio con i più grandi musicisti è che, dal vivo come nei dischi, la cosa più importante è sempre l’architettura sonora" assicura Gianna. "Sono analogica, non digitale, quindi non faccio dischi col computer e il risultato di quel che si ascolta è frutto proprio del mio modo ‘digitale’ di vivere la musica".