Soncino, manager morto in Turchia: tradotta l’autopsia decisiva

Il responso dell'esame autoptico consegnato alla Procura di Roma. Il caso ad una svolta

L'eurodeputato Angelo Ciocca a Istanbul con la foto di Alessandro Fiori

L'eurodeputato Angelo Ciocca a Istanbul con la foto di Alessandro Fiori

Soncino (Cremona), 17 marzo 2019 - «L’autopsia tradotta in italiano è stata consegnata alla procura di Roma all’inizio della settimana». Lo ha annunciato ieri l’eurodeputato della Lega Angelo Ciocca, che da mesi si interessa del caso di Alessandro Fiori, il manager di Soncino morto in circostanze misteriose. Aveva 33 anni, era sparito in Turchia, a Istanbul, il 12 marzo dell’anno scorso e fu trovato cadavere il giorno 28 dello stesso mese. I risultati dell’esame sono allo studio della Procura, che ha aperto un fascicolo per omicidio. «I nostri magistrati – prosegue Ciocca – non possono eseguire indagini direttamente sul posto. Tuttavia, con il console a Istanbul Elena Sgarbi, teniamo la vicenda sotto controllo. Sappiamo che dopo il deposito ufficiale dell’autopsia anche alla Procura turca è stato aperto un fascicolo per omicidio. Noi ci auguriamo che le indagini partano dall’unica persona che ha avuto di certo a che fare con Fiori, al suo arrivo in Turchia, cioè il tassista che lo ha derubato. Proprio lui dovrebbe poter dire qualcosa di più, anche se un anno passato senza indagare è davvero tanto».

Non sapeva nulla il padre di Alessandro, Eligio Fiori. «Ho parlato con il console la scorsa settimana e non mi ha riferito nulla in merito all’autopsia. Speriamo si muova qualcosa». In ogni caso la famiglia si avvale di un legale in Turchia e dell’avvocato Sergio Fiori, zio della vittima, in Italia.