Colle del Lys, una delegazione cremonese per ricordare i partigiani uccisi

Pur ridotta nelle iniziative, la manifestazione ha voluto salvaguardare lo spirito che da decenni la anima, teso ad esaltare l'esperienza ed i valori della Resistenza

La delegazione cremonese al Colle del Lys

La delegazione cremonese al Colle del Lys

Cremona, 11 luglio 2020 - Una delegazione del Comune di Cremona presente al Colle del Lys dove, come consuetudine da oltre sessanta anni, si è tenuta la cerimonia per rendere onore ai 2024 caduti civili e partigiani nelle valli di Lanzo, di Susa, del Sangone e del Chisone e in particolare alle 32 vittime del rastrellamento nazifascista che il 2 luglio 1944 colpì la 17^ brigata Garibaldi “Felice Cima”. In rappresentanza del Comune di Cremona è intervenuto l'Assessore con delega ai Percorsi sulla Costituzione e Liberazione Rodolfo Bona con il Gonfalone della città scortato dal Commissario Maria Alba Alini e dall’Agente Scelto Armando Aversa della Polizia Locale.

Tra i partigiani uccisi nella valli piemontesi vi erano infatti anche i cremonesi Edoardo Boccalini, Giampaolo Conca, Franco Scala e Alfredo Zaniboni. Tra i molti che persero la vita tra gennaio e marzo del 1945 durante le rappresaglie nazifasciste che colpirono i partigiani ci furono altri due cremonesi, il comandante Amedeo ‘Deo’ Tonani e il suo vice Sergio ‘Pucci’ Rapuzzi. Dal 7 luglio 2013 al Colle al Colle del Lys dove, dal 1955, sorge il monumento commemorativo, vi è inoltre una targa a ricordo di Enrico “Kiro” Fogliazza, Commissario politico della 17° Brigata Garibaldi “Felice Cima”, che in quelle valli incontrò circa 130 giovani cremonesi che erano saliti lassù, uno all’insaputa dell’altro, inviati dalla rete clandestina della resistenza antifascista.

A causa dell'epidemia Covid-19 e delle regole igieniche e sanitarie adottate per contrastarla, la commemorazione quest'anno è avvenuta in un contesto e con modalità diverse dal solito. Pur ridotta nelle iniziative, la manifestazione ha voluto salvaguardare lo spirito che da decenni la anima, teso ad esaltare l'esperienza ed i valori della Resistenza nella dimensione della memoria e della storia come in quella dell'impegno civile, politico e culturale. A questo si ispira il Documento d'intenti, indirizzato per tradizione agli eletti nelle istituzioni riuniti in assemblea e che quest'anno è stato invece proposto per l'approvazione a distanza e quindi letto a tutti i presenti alla cerimonia.