Crema, professore morto: "La verità su mio figlio va cercata, non credo all’incidente"

La madre del prof morto ha dubbi sulle conclusioni dell’autopsia: sin qui solo delusioni

Mauro Pamiro

Mauro Pamiro

Crema (Cremona), 4 ottobre 2020 -  Mauro Pamiro, insegnante e musicista, è morto perché è caduto da quella villetta in costruzione. Aveva fumato qualche spinello e poi, senza un motivo apparente, è salito sull’impalcatura ed è volato di sotto. Volontariamente o accidentalmente, forse nessuno lo dirà mai. Con queste conclusioni le consulenze affidate dalla procura di Cremona sembrano mettere la parola fine a uno dei gialli che hanno accompagnato l’estate di Crema. Ma potrebbe non essere così perché, se da una parte le cinquanta pagine degli esami autoptici e tossicologici danno spiegazioni, da un’altra lasciano interrogativi ancora senza risposta.

«Sono molto delusa – dice Marisa Belloni, mamma di Pamiro – e anche demoralizzata da quello che ho letto. Spero che a Milano le analisi possano diradare i dubbi. Noi speriamo sempre che dalle indagini si riesca a capire qualcosa. Sin qui solo delusioni. Abbiamo appreso con dolore che la moglie di nostro figlio ha avuto il permesso di rientrare nell’abitazione. A noi avevano detto che non sarebbe stato possibile. I nostri rapporti sono molto diminuiti. Abbiamo l’impressione che a lei non interessi sapere che cosa è successo davvero. E questo ci addolora molto".

Dubbi rilanciati anche dagli amici e dai colleghi insegnanti di Mauro Pamiro. Più di uno non crede alla tesi del suicidio e neppure a quella della caduta accidentale. Cosa ci faceva il professore, in piena notte, senza scarpe, arrampicato su un ponteggio in un cantiere? E ancora: può uno spinello (o anche qualcuno in più) ottenebrare al punto tale da fare smarrire la cognizione della realtà, fino a spingere a salire sul ponteggio, si presume con grandi difficoltà per un uomo di 44 anni, sofferente di una forma di mistrofia muscolare che l’aveva reso invalido al 35%? Questo per poi lanciarsi da un’altezza di circa cinque metri che di sicuro potrebbe procurare lesioni gravi ma non la morte? E ancora: se Pamiro aveva fumato qualche spinello, come mai nel cantiere o nelle vicinanze non sono stati trovati mozziconi?

Anche l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale di Franco Pamiro, padre del professore, non nasconde la sua perplessità: "Effettivamente riponiamo fiducia negli accertamenti genetici e dattiloscopici in corso e sarà per noi importante valutare tutte le analisi informatiche e sulle celle telefoniche che sono state effettuate. Sarà doveroso anche da parte nostra fare e pretendere che siano effettuati tutti gli accertamenti al solo fine di stabilire con certezza cosa è avvenuto in quella tragica notte".