Insulti, minacce e scritte oscene: tre preti nel mirino dei prepotenti

L’escalation nel Cremonese: dagli screzi ai momenti di vera tensione

Don Marino Dalé

Don Marino Dalé

Crema, 15 ottobre 2017 - Tre preti nel mirino, tutti presi di mira quest’anno. Due sono parroci, uno è vicario. Due sono della diocesi di Cremona, l’altro di quella di Crema, ma stanno in un raggio di 20 chilometri. Stiamo parlando di don Marino Dalè, parroco di Gombito, ma anche di San Latino, Formigara e Cornaleto, queste ultime due parrocchie affidategli il 30 settembre (con polemica). E poi di Lorenzo Roncali, parroco da meno di due anni a San Bernardino, quartiere di Crema, e di don Fabrizio Ghisoni, curato a Soncino, noto al grande pubblico per essere il terzino di ferro della nazionale dei sacerdoti.

Tutti e tre sono stati oggetto di attenzioni particolari. Il primo a essere coinvolto, suo malgrado, in un episodio di bullismo è stato don Fabrizio. Lui, responsabile dell’oratorio di Soncino, a febbraio ha affrontato a viso aperto il gruppo di ragazzi, tutti minori tranne uno, e ha detto loro quel che pensava, espellendoli dall’oratorio e promettendo la riammissione solo quando si fossero decisi a comportarsi bene. Un confronto dai toni aspri (qualcuno dei presenti ha chiamato i carabinieri...) che però ha dato i suoi frutti: quasi tutti i ragazzi sono rientrati nei ranghi e solo uno si è allontanato. PIiù subdoli i bulli di San Bernardino, dove una banda di una decina di ragazzi, quasi tutti minori, quasi tutti conosciuti, ha fatto il bello e il cattivo tempo. Dapprima i giovani, espulsi dall’oratorio per indisponibilità a sottostare alle regole, hanno terrorizzato le persone vestendosi da fantasmi e nascondendosi nei giardini dei caseggiati. Poi, non contenti, hanno danneggiato l’auto della barista dell’oratorio, rigandola. Hanno anche tracciato scritte oscene sui muri. Infine, visto che don Lorenzo non cedeva, se la sono presa direttamente con lui, scrivendo “Don vattene” sul muretto dell’oratorio. Gli stessi messaggi sono apparsi sui muri di Formigara il giorno precedente all’insediamento di don Marino, lo scorso 30 settembre.

L’episodio più grave venerdì della scorsa settimana, quando qualcuno ha messo ammoniaca nell’ampolla dell’acqua della messa nella chiesa di Gombito. Un caso che ha alzato l’asticella dell’insofferenza che qualcuno nutre per il sacerdote, autore di scontri con esponenti della precedente amministrazione comunale e bersaglio di scherzi (chiamiamoli così) pesanti: un foglio in più nel bollettino parrocchiale distribuito in chiesa nel quale si sbeffeggiava l’amministrazione nuova. Un tentativo di metterlo in difficoltà. Tentativo non riuscito. C’è anche un altro sottile filo che lega queste tre parrocchie: il furto, in vari momenti, di particole consacrate<WC> in un territorio circoscritto e con una frequenza anomala.