Crema, prete minacciato: "Le mie regole non piacciono a tutti"

Tensioni all'oratorio di San Bernardino

BATTAGLIA Don Lorenzo Roncali, 45 anni  da quasi due anni parroco  di S. Bernardino è alle prese con la ribellione di un gruppo di giovani

BATTAGLIA Don Lorenzo Roncali, 45 anni da quasi due anni parroco di S. Bernardino è alle prese con la ribellione di un gruppo di giovani

Crema, 24 agosto 2017 - «Don vattene», scritto a caratteri cubitali sul muretto dell’oratorio di S. Bernardino. «Non mi era mai capitato e voglio continuare a pensare che siano ragazzate che però stanno raggiungendo livelli pesanti». Don Lorenzo Roncali, 45 anni, amatissimo dai giovani per il suo spirito libero e anticonformista (non si fa scrupolo ad andare in discoteca), da quasi due anni parroco di S. Bernardino e da subito alle prese con problemi imprevisti: la ribellione di un gruppo di giovani.

Perché ce l’hanno con lei?

«Premetto che non abbiamo prove certe di aver individuato il gruppo che da tempo è un po’ fuori dal coro».

Ma saranno ragazzi che per lo meno girano intorno all’oratorio. Ci risulta che lei ne abbia allontanato qualcuno. Come mai?

«Ho voluto mettere delle regole. Qualcuno si è sentito escluso e, più probabilmente, un po’ ridimensionato. E ha reagito male».

Eppure lei è amatissimo.

«Sì, mi fa piacere questo apprezzamento. L’oratorio è la casa dei giovani. Io ne ho portati anche altri. E forse questo ha dato fastidio a qualcuno che non si è sentito coinvolto in alcune iniziative. Qui è possibile allestire feste di compleanno e incontri tra giovani, sempre stando alle regole: educazione, rispetto, la sala si paga e, alla fine, si pulisce e si mette tutto in ordine. Qualcuno era abituato a fare ben altro, impunemente».

Comunque, gesti di vandalismo e dispetti sono frequenti.

«Si tratta di fatti diversi. Penso che possano essere ricondotti a due gruppi diversi. Il primo, quello che ha rotto il presepe della Madonna della Misericordia, non agisce più. È subentrato questo secondo gruppo. Alcuni parrocchiani scrivono che sono pronti a dare una sonora lezione a questi ragazzi. Adesso sono in Trentino, ma quando torno parlerò ai ragazzi».

Quindi, sa chi sono?

«Ripeto, non voglio puntare il dito, anche se abbiamo alcune certezze. Sentirò anche il vice questore Daniel Segre per capire come muovermi. Comunque, radunerò tutti e parlerò a tutti. Queste cose devono finire».

Lei ha sospeso alcuni giovani dall’oratorio.

«Sì, quelli che non stavano alle regole. Ho parlato anche con i genitori. Alcuni hanno capito, altri no».

Oltre alle scritte c’è stato un periodo in cui qualcuno si divertiva a spaventare le persone travestendosi da fantasma.

«Penso siano gli stessi personaggi. Come sono gli stessi che inseriscono monetine nella serratura della porta dell’oratorio per impedirne l’apertura e che hanno rubato delle galline per liberarle nel campo da calcetto».

Quali provvedimenti intende prendere?

«Per prima cosa chiuderò la piazza della chiesa, dove insiste anche l’oratorio. Quando il bar chiude, la piazza si deve svuotare. Poi metterò le telecamere. Non intendo lasciar passare il concetto che subiamo impunemente».