"Entro tre anni Crema avrà il suo nuovo palasport"

La società dell’imprenditore Sudati ha partecipato al bando di PIER GIORGIO RUGGERI

Roberto Sudati

Roberto Sudati

Crema, 19 maggio 2016 - Una domanda sola, presentata in zona Cesarini, pochi minuti prima della scadenza del bando dalla società rappresentata da Roberto Sudati, boss delle aree parcheggio che adesso si lancia, con una serie di soci, nell’ipotesi di costruire un palazzetto dello sport avveniristico per la città di Crema.

Fino all’ultimo minuto si è temuto che non ci fossero adesioni al bando del Comune. O che ce ne fossero anche tre, perché avevano ritirato i moduli per la partecipazione anche una ditta piacentina che opera nel campo delle attrezzature sportive nel parmense e anche la ditta Bonetti di Crema, costruttore noto in città per aver edificato, tra l’altro, il quartiere di lusso di Portanova. «Abbiamo deciso solo venerdì scorso di partecipare al bando, anche se non è stato semplice per una serie di motivi. Abbiamo anche chiesto più volte precisazioni perché si tratta di un bando molto complesso».

Siete solo voi. Il vostro progetto di massima cosa dice?

«Puntiamo a costruire su un’area comunale di 21mila metri quadri. Le caratteristiche della costruzione parlano di un’arcata di 52 metri con 60 metri di lunghezza. Per le gare sportive trovano posto a sedere 2688 spettatori, mentre per gli eventi diversi le tribune più vicine al campo da gioco possono essere ritirate e si va a ottenere oltre 3000 posti da destinare ai partecipanti».

Parcheggio e negozi?

«Il parcheggio prevede 450 posti macchina, ma c’è la possibilità di raddoppio, qualora il luogo diventi sede di manifestazioni di livello europeo. Le aree limitrofe sono già state opzionate. Per quanto riguarda i negozi sportivi che possono trovare posto, ci sono a disposizione mille metri quadri».

Confinerete con una moschea.

«Perfetto, così l’area sarà supercontrollata. Non può farci che piacere».

Quali sono i tempi?

«Ammesso che tutto vada per il verso giusto, 550 giorni dal momento di approvazione del progetto esecutivo».

Sarete pronti per la stagione 2019/20?

«No, per quella prima e speriamo di avere una squadra in serie A1 come la TecMar, squadra di basket femminile».

Costo dell’opera?

«Non ci sono ancora costi definitivi, ma stiamo parlando di oltre tre milioni di euro». Il bando prevede che il terreno resti comunale e che la società paghi un affitto poco più che simbolico, ma che tra 40 anni la costruzione diventi di proprietà del Comune.