Crema, critiche da Guadagnino. Ma la città lo ringrazia

Il regista decide di snobbare i luoghi dove ha girato 'Chiamami con il tuo nome'. I cittadini non se la prendono

Una scena di “Chiamami con  il tuo nome” girata a Crema

Una scena di “Chiamami con il tuo nome” girata a Crema

Crema, 16 gennaio 2019 - Le dichiarazioni del regista Luca Guadagnino, riportate in un’intervista al giornale telematico Badtaste.it specializzato in cronache cinematografiche ed effettuata dal giornalista Francesco Alò, hanno suscitato per lo meno sconcerto in larga parte della cittadinanza, mentre la politica ha invece preferito abbozzare. Il regista in pratica ha detto che – dopo avervi girato “Chiamami con il tuo nome” – se ne va da Crema perché ha perso la possibilità di essere anonimo, dopo il successo del film, e se l’è presa con i commercianti e i giornali per le lamentele manifestate durante le riprese, ricordando che proprio grazie al film la città ha avuto un grande incremento turistico.

Cosa ne pensano gli interessati più diretti? Vincenzo Cappelli, presidente della Pro loco, mostra di non essersene avuta a male per l’uscita del celebre regista: «Premesso che all’epoca in cui è stato girato il film io non ero ancora in Pro loco, ritengo del tutto legittimo che Guadagnino decida dove andare ad abitare. Non entro nel merito. L’Oscar gli ha portato notorietà ma evidentemente gli ha reso la città più stretta. Devo dire grazie al suo lavoro e non entro nel merito delle lamentele sui commercianti. Nelle sue parole – aggiunge Cappelli – ho colto la volontà di tornare un po’ anonimo, anche se non posso capire che cosa provi e quali siano le motivazioni più profonde. All’epoca aveva manifestato alcune percezioni di ostilità. Penso che lui abbia bisogno di avere un ambiente dove sia poco riconoscibile. Pro loco e città hanno goduto di grandi benefici e noi dobbiamo solo dirgli grazie. La presenza così elevata di turisti significa che il lavoro che ha fatto Guadagnino ha aiutato a capire questo territorio usando un linguaggio universale. Se volesse ripartire da Crema per il prossimo film, forse sarebbe anche nel suo interesse, visto che ormai l’ambiente è conosciuto e lui l’ha reso magico».

Il più strenuo sostenitore di Guadagnino, all’epoca del film, era stato Matteo Piloni, assessore al Turismo all’epoca e oggi consigliere regionale: «Dico che per Crema è stata una grande opportunità aver ospitato il suo film. Un’occasione di ribalta mondiale sulla quale poter costruire progetti per il turismo. Difficoltà iniziali ci sono state, ma le abbiamo superate e creato le condizioni affinché il film si girasse nel migliore dei modi. È bene ricordare che ci sono anche state realtà e singoli che fin da subito ci hanno creduto e hanno dato il loro contributo. Continuerò a ringraziare Guadagnino per l’ottima occasione, che per me è stata anche un’esperienza personale straordinaria».

Aldo Pedrini presidente commercianti Confesercenti: «Mi spiace per i giudizi del regista. Se ha deciso di lasciare la tranquillità di Crema per andare a Milano, gli auguro di aver fatto la scelta giusta. Per quanto riguarda l’ostilità dei commercianti manifestata sui giornali nei momenti in cui ha girato il film, posso dire che mi sembra del tutto normale che chi vive vendendo la propria merce guardi con preoccupazione l’impossibilità di esercitare il proprio commercio. La lamentela ci sta, ma si è fermata lì. Nessuno gli ha impedito di lavorare. Che poi il film abbia attirato turisti, appare innegabile, anche se non tutte le categorie hanno goduto di maggiori introiti. Ristoranti e alberghi sì, commercio al dettaglio direi piuttosto poco. Comunque ha fatto conoscere la zona nel mondo e di questi gli siamo grati».

Nessun commento dall’ufficio del sindaco, che preferisce restarne fuori, mentre nei corridoi comunali si rimarca un clima di grande fiducia e soddisfazione nei confronti del lavoro del regista che ha reso celebre la città.