Coronavirus, il radiologo Borghetti: "In autunno? Difficile una nuova ondata"

Il medico dell’ospedale di Crema: sarebbe meglio evitare di avventurarsi in previsioni catastrofiche

Maurizio Borghetti, radiologo dell’ospedale di Crema

Maurizio Borghetti, radiologo dell’ospedale di Crema

Crema, 2 giugno 2020 - Sono in molti ad agitare lo spettro del ritorno della pandemia a settembre, se non si porrà la massima attenzione durante l’estate. Non è di questo parere il radiologo dell’ospedale di Crema, Maurizio Borghetti, primo ad annunciare l’attenuarsi del virus. "C’è chi prevede nuove ondate in autunno. Secondo il mio modesto parere è meglio non avventurarsi in previsioni catastrofiche. Le epidemie si sono sempre verificate a distanza di anni, se non decenni". Borghetti ha anche alcune domande sull’incidenza del virus: "Facciamo finta di credere che la Lombardia sia stata colpita perché meno “brava” delle altre regioni. Se così fosse, è strano che sia stata relativamente risparmiata la città di Milano. A oggi i dati dicono che il Covid è ancora presente; come mai non riesce da almeno un mese a causare malattie gravi e i nuovi casi riguardano praticamente solo asintomatici rilevati per un aumento del numero di tamponi?".

Quindi avrebbe ragione il professor Zangrillo, che dice che il virus è scomparso? "Le dichiarazioni del professor Zangrillo sono fin troppo ottimistiche, sebbene confortate da dati ospedalieri molto incoraggianti. Non sono sconcertato, ma un po’ stupito dalle reazioni. Vedo che si continua nella stessa direzione, fondata sull’equivoco del termine ‘caso’ a sua volta legato alla positività al tampone. Nelle ultime settimane le polmoniti rilevate dalle Tac sono pochi e non gravi. A maggio ci sono stati giorni senza alcuna polmonite".