Cremona, colpo alla 'ndrangheta: confiscati beni per 40 milioni

Appartenenti a esponenti della cosca riconducibile a Nicolino Grande Aracri

Militari della guardia di finanza  (foto di repertorio)

Militari della guardia di finanza (foto di repertorio)

Cremona, 12 marzo 2019 - La Guardia di finanza di Cremona, in collaborazione con le Fiamme gialle di Crotone, ha confiscato beni mobili e immobili per un valore di 40 milioni di euro appartenenti ad esponenti della cosca di 'ndrangheta riconducibile a Nicolino Grande Aracri. L'indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna, ha consentito alla Corte d'Appello del capoluogo emiliano di giungere alla definitiva condanna di esponenti di spicco della cosca stanziatasi nelle aree a cavallo di Lombardia ed Emilia. 

Le indagini hanno preso spunto da un episodio di usura perpetrato ai danni di un imprenditore cremonese da parte di un usuraio piacentino. Gli approfondimenti e l'analisi dei flussi finanziari - poi confluiti nell'operazione Aemilia - hanno consentito di portare alla luce ulteriori episodi delittuosi commessi ai danni di imprenditori emiliani. In un caso è stato addirittura accertato un prestito sul quale è stato applicato un interesse del 200%: a fronte di 700mila euro la vittima è stata costretta e restituirne oltre un milione. Tutto ciò è stato possibile grazie allo strumentale utilizzo di società fasulle i cui bilanci apparivano perfettamente regolari grazie alla complicità di professionisti conniventi. Oltre 20 milioni le fatture false scoperte. 

Gli illeciti proventi sono stati quindi riciclati attraverso molteplici investimenti: in complessi immobiliari, in strutture turistico-alberghiere, in società agricole, in società edili ed immobiliari, in imprese di trasporti e logistica. Nell'operazione odierna i finanzieri di Cremona hanno confiscato 253 immobili industriali, commerciali e di civile abitazione, ubicati nelle provincie di Parma, Reggio Emila, Modena, Mantova, La Spezia e Crotone; 19 società operanti nelle provincie di Parma, Reggio Emilia, Mantova, Verona e Crotone; 50 automezzi, compreso un intero parco di autoarticolati di una società di autotrasporti del reggiano. Parte degli immobili e delle autovetture sono stati posti a disposizione delle forze di polizia, mentre gli autoarticolati sono stati consegnati al corpo dei vigili del fuoco per le proprie attività istituzionali.