Colpo di bottiglia in testa al rivale Condannato vendicatore peruviano

Il fglio 20enne litiga in discoteca per il furto del telefonino. Il padre si apposta in auto . e aggredisce il presunto ladro

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di Pier Giorgio Ruggeri

Il figlio litiga in discoteca con un coetaneo perché gli è sparito il cellulare. Non riesce a recuperarlo e avverte del fatto il padre, che viene a dar man forte al figlio ventenne. Attende il rivale alla stazione, lo vede, scende dall’auto dove c’è tutta la famiglia, e prende a bottigliate il giovane, lasciandolo sanguinante. Per questo è stato denunciato ed è finito davanti al giudice che lo ha condannato a sette mesi di prigione, pena sospesa.

L’episodio ha origine nella discoteca Magika, il 28 aprile di tre anni fa. Un ragazzo di origini peruviane non trova più il suo cellulare, pensa di aver visto chi glielo ha preso, ci litiga senza ottenere indietro il telefono e avverte il padre di quanto successo. Il genitore, un 42enne peruviano residente a Quintano, decide di non lasciar correre e di lavare l’offesa. Carica in auto moglie e due amici del figlio e si porta davanti alla stazione di Crema, dove sa che arriverà il ventenne che ha litigato con il figlio. Sono le cinque del mattino quando il ragazzo si palesa. Il peruviano scende dall’auto con una bottiglia in mano e la fracassa in testa al rivale, che comincia a sanguinare.

Il peruviano se ne va, qualcuno chiama soccorsi e forze dell’ordine e mentre i primi medicano il giovane e lo portano al Pronto soccorso, ai secondi viene fornito il numero di targa dell’auto su cui si sono allontanati i peruviani. I carabinieri vanno a casa della famiglia e trovano subito la macchina, ancora sporca di sangue. Di qui l’accusa per lesioni aggravate.

Davanti al giudice, mercoledì, sono stati ricostruiti i fatti. Il ragazzo ha raccontato di essere stato aggredito dal padre del giovane con il quale aveva litigato in discoteca per via di un cellulare sparito. Ha preso una bottigliata in testa che lo ha ferito. Il padre, invece, ha ribaltato la situazione: è stato il giovane ad aggredirlo con una bottiglia e lui si è difeso. Le testimonianze però hanno dato credito alla versione del giovane ferito. Al termine il giudice ha condannato l’imputato a sette mesi di carcere, sospendendo la pena.