Giallo al cimitero di Vaiano Cremasco: tomba di famiglia con bara in più

Cassa in zinco col nome di una sconosciuta. Al momento nessuno sembra in grado di giustificare la scoperta

Mistero al cimitero di Vaiano Cremasco

Mistero al cinitero di Vaiano Cremasco: spunta una bara in più col nome di una donna sconosciuta nella tomba di famiglia

Vaiano Cremasco (Cremona) - ​"C’è una sconosciuta nella tomba di famiglia". Un giallo in piena regola nel cimitero di Vaiano Cremasco che coinvolge una famiglia che ha una propria tomba e che ha scoperto che nel suo piccolo mausoleo c’è una bara in più, presenza che al momento nessuno sembra in grado di giustificare. La scoperta è avvenuta quando l’ultima persona appartenente alla famiglia che possiede la tomba ha fatto seppellire lì la bara di un nipote morto qualche giorno addietro. Quando è stata aperta la tomba, alzando la pesante lastra di marmo, gli operai che sono entrati per deporre la bara da inumare si sono accorti che anziché tre posti liberi ce n’erano solo due e che quello occupato ospitava una bara in zinco sul quale era apposto il nome di una donna non appartenente alla famiglia. Dopo lo stupore, la proprietaria della tomba ha chiesto spiegazioni in comune, dove al momento non sanno cosa possa essere successo e si stanno eseguendo verifiche. Silenzio assoluto da parte di uffici e del sindaco Paolo Molaschi sull’argomento. Il primo cittadino avrebbe fatto sapere che nel periodo della sua amministrazione, tre anni, non sarebbe successo nulla di anomalo.

Tuttavia , visto che per inumare una bara in quella tomba di famiglia è necessario spostare una pesante lastra di marmo, l’ipotesi più probabile è che vi sia stato un errore di posto e nella tomba di questa famiglia sia finita una bara che nulla ha a che vedere con essa. Il giallo di Vaiano Cremasco segue di qualche giorno il mistero, quasi subito risolto, dei due scheletri trovati in una stessa bara nel cimitero di Capralba. Al momento della estumulazione della bara, decorsi i tempi di sepoltura, quando è stata aperta la bara all’interno vi erano i resti di due persone. Allo sconcerto dei parenti presenti, sulla bara c’era un solo nome, ha risposto il primo cittadino Damiano Cattaneo che ha fatto sapere come fino a una trentina di anni fa era possibile mettere in una stessa bara i resti di marito e moglie, una volta estumulate le due bare. Resta il fatto che nessuno dei parenti presenti era al corrente dell’usanza.