Casa di comunità: spunta l’ipotesi di realizzarla vicino all’ospedale

Casa della comunità, battaglia di comunicati e grandi arrabbiature per parte della politica cittadina. Il punto del contendere è dove dare sede alla casa della comunità. Da sempre l’assessore regionale Letizia Moratti ha detto che questa struttura verrà insediata in via Gramsci, dove c’è ora l’Asst. In Comune la maggioranza si è stracciata le vesti, facendo presente che nel luogo prescelto non ci sono parcheggi e per l’utenza sarà un disagio. Di più, perché a tutti i costi si vuole valorizzare lo stabile del tribunale. Ma Letizia Moratti ha detto che non mette soldi se non in strutture di proprietà della Regione, il tribunale è troppo grande e costa troppo sistemarlo, con molti meno soldi si costruisce una nuova palazzina in continuità con l’ospedale, su terreno proprio. Questo non ha scoraggiato i contrari. È partita una raccolta firme del gruppo “Crema Aperta-Città ecologica e progressista” che ha ottenuto circa 4.500 adesioni. Questa settimana due sindaci del Cremasco, Davide Bettinelli (Chieve) e Giuseppe Lupo Stanghellini (Monte Cremasco), sono andati, insieme al consigliere regionale mantovano Barbara Mazzali (FdI) dal direttore generale del Welfare Giovanni Pavesi. "Il dg Pavesi - ha riferito Lupo Stanghellini - ha detto che mettere a posto il tribunale costerebbe 10 milioni di euro, mentre costruire ex novo su terreno già di proprietà dell’ospedale, molto meno. Quindi, se via Gramsci non va bene, l’opzione è l’ospedale". Il sindaco di Crema Stefania Bonaldi a quel punto ha puntato l’indice contro la Mazzali, rea di non essere del territorio. Attendista, invece, il consigliere regionale grillino Marco Degli Angeli: "Attendo risposta dalla Moratti. Se quel che ha riferito il Dg Pavesi corrispondesse all’idea della Moratti, per il nostro territorio sarebbe una vittoria e quindi ben venga questa soluzione".

Pier Giorgio Ruggeri