Casa a fuoco, mamma e bimbo salvi

"Ho sentito odore di fumo e sono scappata con mio figlio", racconta la donna. Sotto la lente una stufa

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di Pier Giorgio Ruggeri

"Ho sentito odore di fumo e mi sono svegliata. Ho visto le fiamme, allora ho preso mio figlio di quattro anni e sono uscita di casa. Erano le tre di notte passate da qualche minuto. Ho chiamato i vigili del fuoco e ho aspettato. È stato terribile e penso se non mi fossi svegliata in tempo, che cosa avrebbe potuto succedere". A parlare È la donna che la notte scorsa con il figlio è sfuggita all’incendio di casa sua, in via De Magistris. Un grande appartamento situato in un cascinale rimesso a nuovo in pieno centro. Nella casa c’erano solo lei e suo figlio. Il marito era in Veneto per lavoro ed è tornato subito dopo il rogo.

I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare per molte ore prima di rimettere in sicurezza la casa. Il grande tetto è andato distrutto e i danni del fuoco sono arrivati anche al piano superiore, mentre al piano terra ci ha pensato il fiume d’acqua impiegato dai pompieri delle squadre arrivate da Crema, Cremona, Treviglio e Lodi. Alla fine, la grande casa è risultata inagibile e ci vorrà parecchio per rimetterla a posto.

Secondo una prima ipotesi, le fiamme si sono sviluppate dalle braci che si sono formate all’interno del camino. In casa c’era una stufa a pellets che veniva accesa per scaldare l’ambiente. Sembra che il camino, rivestito da una lamina in metallo, non fosse coibentato in modo corretto e che la vicinanza con delle travi in legno fosse troppo esigua. Di qui, quando la stufa rimaneva accesa per qualche ora, il metallo si surriscaldava e il calore raggiungeva le travi, producendo la brace. È bastato poi un soffio di vento per far divampare l’incendio che in breve si è impossessato del tetto. L’opera dei vigili del fuoco non è stata semplice e si è protratta per dodici ore. Alla fine, circa cento metri quadrati di tetto sono andati distrutti e la casa è risultata quasi completamente scoperchiata. Impossibile viverci: si tratterà di ricostruire tutto il tetto, oltre che bonificare anche la parte sottostante.

Traffico bloccato nella zona per evitare intralci al lavoro delle quattro squadre di vigili del fuoco. Alla fine, si è salvato ben poco, ma il vigile urbano del paese, Giovanni Ricci, ha scorto un mazzolino di fieno appeso a una finestra. È il mazzolino destinato all’asinello di Santa Lucia. Il vigile l’ha recuperato e portato al bambino, che era in braccio alla mamma, perché possa appenderlo di nuovo fuori dalla finestra dell’abitazione dove andrà ad abitare e perpetuare la tradizione, aspettando Santa Lucia e i regali tanto attesi.