"Carri e maschere fermi al palo, spostiamo il Carnevale in estate"

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"Se va avanti così, qui si dovrà chiudere. A meno che...". Eugenio Pisati, presidente del Carnevale cremasco, al palo da tre anni, sa bene che non è possibile continuare così, anche perché le bollette arrivano sempre, nonostante il Covid e nonostante i carri non riescano a uscire dal capannone. Dopo la rinuncia anche per quest’anno alle sfilate e quindi all’incasso, bisogna inventarsi qualcosa per riuscire a stare in piedi. "Guardi, anche quest’anno siamo fermi. Solo Viareggio e forse Acireale riusciranno a sfilare. Tutti gli altri rimandano". Una situazione spinosa "anche perché affitto e bollette si devono pagare tutti i mesi e i carri sono lì da due anni a prendere polvere. Stiamo parlando di 25mila euro di spese ogni anno".

E che cosa si può fare? "Stiamo pensando a due soluzioni – anticipa Pisati –. La prima è una raccolta di fondi. Lanciamo un fundraising che potrebbe portare un po’ di ossigeno grazie alla generosità dei cremaschi. La seconda è quella di spostare il Carnevale di qualche mese". Sfilate d’estate, dunque? "L’idea è quella. Non a maggio perché ci saranno le elezioni e poi il tempo non sempre è favorevole. Forse fine giugno e luglio sono i periodi migliori, anche perché se dovesse piovere possiamo rinviare alla domenica successiva. Anche altri Carnevali faranno così. Decideremo a breve".

Pier Giorgio Ruggeri