Caos vaccini: porte aperte, nessuno in fila

Cremona e Rivolta d’Adda, la Regione dimentica di avvisare le persone in lista. L’ospedale recluta altri destinatari per non sprecare dosi

La preparazione delle fiale di vaccino

La preparazione delle fiale di vaccino

Cremona, 21 marzo 2021 -  Caos vaccini a Cremona e a Rivolta d’Adda nelle giornate di venerdì e sabato, sia nel grande hub di Cremona fiere, come nel piccolo ospedale S. Marta a Rivolta. Tutto era pronto per la vaccinazione di massa. "C’eravamo preparati per fare mille vaccini agli ultra ottantenni e, dopo l’ok per il vaccino AstraZeneca, ai professori, alle forze dell’ordine e agli ultimi rimasti della fase 1bis. Invece…". Invece è successo che all’apertura delle porte non si è presentato nessuno. E neppure mezz’ora dopo. A quel punto è partito il piano B: se il vaccinato non viene, andiamo a prenderlo.

Il personale dell’ospedale si è messo al telefono e, attraverso centinaia di telefonate, sono stati convocati d’urgenza ultra ottantenni, professori e quant’altro per poter utilizzare le dosi di vaccino. Al termine della giornata sono state effettuate a Cremona 700 vaccinazioni, mentre a Rivolta non è stato rimpiazzato nessuno dei 50 attesi. Cosa è successo? Aria, il sistema di Regione Lombardia che coordina le vaccinazioni, si è dimenticato di avvertire tutte le persone in lista venerdì e sabato. "È una vergogna – dice il consigliere cremasco Pd Matteo Piloni  –. Uno schiaffo ai tanti che sul territorio stanno facendo un lavoro straordinario e non meritano questo. Uno schiaffo alla necessità di tanti anziani che aspettano di essere vaccinati". Rincara la dose il consigliere regionale grillino cremasco Marco degli Angeli: "Siamo fuori dal mondo e si rischia di creare la corsa al punto vaccinazioni per cercare di trovare un posto libero. La classe politica lombarda e il suo gioiello Aria rischiano di compromettere la buona riuscita di una campagna fondamentale per contrastare il Covid".

E alla fine delle due giornate di grande rincorsa un comunicato dell’Ats Val Padana ha voluto stigmatizzare quanto successo: "A causa di un problema del sistema di gestione delle prenotazioni per la vaccinazione anti-Covid, le agende di sabato 20 marzo 2021 non comprendevano i 500 appuntamenti previsti e destinati alle persone ultraottantenni. Al fine di garantire l’erogazione del vaccino, l’Asst di Cremona, in accordo con Ats della Val Padana, si è attivata per convocare gli operatori della Fase 1 bis (sanitari extra ospedalieri). Contestualmente ha accettato tutte le persone ultraottantenni che si sono presentate spontaneamente presso l’Hub vaccinale, rispondendo all’appello social circolato liberamente in rete sin dalle prime ore del mattino. Nessuna dose è andata sprecata e tutti gli slot disponibili sono stati coperti".