Via Stazione, appalto da rifare: all’orizzonte un anno di ritardo

Crema, troppi lavori da fare e troppo poche le risorse messe a disposizione dal Comune

 L’appalto per  la sistemazione di via Stazione è bloccato

L’appalto per la sistemazione di via Stazione è bloccato

Crema, 22 maggio 2019 - La notizia non è ancora ufficiale, ma pare proprio che la ditta 3V di Cisano Bergamasco opporrà un cortese rifiuto a subentrare ai lavori nel cantiere di via Stazione, lasciato dalla Geo cantieri. Troppi lavori da fare e troppo poche le risorse messe a disposizione dal Comune. A conti fatti l’azienda bergamasca, che ha presentato all’epoca (2017) un ribasso d’asta del 33% su 1.7 milioni di euro per i lavori da eseguire (rondò, strada di collegamento al sottopasso, hub per i pullman), dovrebbe entrare nel cantiere e terminare l’opera con un ribasso d’asta pari a quello proposto dalla Geo cantieri, cioè il 40%. Questo porterebbe attualmente a dover chiudere il contratto a circa 780mila euro, visto che la ditta precedente ha offerto circa un milione di euro ed eseguito lavori per circa 220mila euro. L’azienda bergamasca ha già da tempo eseguito i sopralluoghi e fatto le sue valutazioni, che la portano lontano dalla cifra offerta. Qualora ritenga di non aderire allo sconto richiesto, la palla passerebbe alle altre aziende che presentarono offerta peggiore della sua all’epoca dell’asta. A tutte verrà chiesto di aderire al ribasso del 40% con scarsissime possibilità di ottenere credito.

A questo punto, e con ogni probabilità la decisione sarà presa entro la fine di maggio, resta solo la strada di riaprire l’asta. Due le possibilità: un bando aperto o uno a invito. Se si imbocca la prima strada è necessario rifare i conti, stabilire una quota d’asta, indire il bando e dare 35 giorni di tempo per le adesioni. Quindi, controllare chi ha partecipato, verificare le credenziali e decretare il vincitore. Nel secondo caso è necessario che il comune inviti un certo numero di aziende, probabilmente già tutte presenti nell’asta del 2017, ad avanzare un’offerta per riprendere e concludere i lavori. Per fare questo sono necessari almeno una quindicina di giorni per gli inviti e altrettanto per la ricezione delle proposte. In entrambi i casi la probabilità di uno sconfinamento a settembre è reale, in quanto sia nel primo, sia nel secondo caso non sarebbe possibile aggiudicare l’asta prima di metà luglio con agosto che incombe.