Soncino, cane maltrattato: confessa un agricoltore bresciano

Un'indagine lunga un mese, ma adesso c’è una denuncia e una persona che ha parlato

Il cane Bullo

Il cane Bullo

Soncino, 10 aprile 2018 - Un'indagine lunga un mese, ma adesso c’è una denuncia e una persona che ha confessato. Agricoltore, 53 anni, residente a Coniolo (Bs), ha ammesso di essere lui l’aguzzino di Bullo, il cane corso trovato stremato e in fin di vita ai primi di marzo a Soncino. «Volevo vederlo morire», ha detto il responsabile ai carabinieri del borgo che lo hanno interrogato e poi denunciato alla procura di Brescia. La storia è terribile. Ai primi di marzo viene trovato lungo una strada di campagna, barcollante, un cane corso. Subito soccorso e portato alla Clinica veterinaria di Crema, Laura Gatti, che lo visita, riscontra solo 19 chili di peso su un soggetto che dovrebbe pesarne 60. Inoltre, il cane presenta ecchimosi e scottature. Si scoprirà che sono bruciature di sigaretta.

Mentre da una parte c’è una gara di solidarietà per aiutare il povero cane che, sorprendentemente, reagisce bene alle cure, dall’altra i carabinieri di Soncino, coordinati dal comandante Paolo Rosin vogliono dare un nome alla persona che ha ridotto in quello stato questo povero cane. Le ricerche escono dal borgo e approdano al di là dell’Oglio. Poi una denuncia anonima indica ai militari un’abitazione e lì i carabinieri trovano la persona che si è resa colpevole dei maltrattamenti al povero cane. E’ un agricoltore di 53 anni residente in una cascina di Coniolo. Dirà candidamente ai carabinieri di aver deciso di lasciar morire di stenti il povero cane, di averlo legato alla catena e di averlo lasciato per giorni senza cibo.

A salvare l’animale è stata una persona che ha visto quel che succedeva e che un giorno non ce l’ha più fatta e ha deciso di liberare l’animale. Gli ha dato una chance, lo ha mandato via. E il povero animale non si sa come è arrivato a Soncino e lì lo hanno soccorso. L’agricoltore ha raccontato quel che ha fatto, comprese le scottature di sigaretta e altre nefandezze. Adesso l’agricoltore è stato denunciato alla procura di Brescia che lo manderà sotto processo. Intanto Bullo si è ripreso e in poco più di un mese ha messo su quasi dieci chili. Siamo ancora lontani dalla forma media, ma per lo meno non è più in pericolo di vita. Il popolo del web, alla notizia della denuncia, si è scatenato contro l’agricoltore, ma ha anche dato una valida mano per pagare le cure a Bullo che tra poco potrà essere adottato.