Calcioscommesse, al via il maxi processo

Circa 120 i legali, 91 le parti civili che hanno chiesto di essere ammesse al procedimento

Calcioscommesse, Tribunale di Cremona

Calcioscommesse, Tribunale di Cremona

Cremona,18 febbraio 2016 -  Centro città blindato a Cremona per l'udienza preliminare del processo per il caso Calcioscommesse. Via dei Tribunali è chiusa al traffico, decine di avvocati all'ingresso. L'udienza è in programma in tre aule distinte collegate in video. In tutto gli imputati sono 115. Circa 120 i legali, 91 le parti civili che hanno chiesto di essere ammesse al procedimento. Sono oltre cento le richieste di costituzione di parte civile presentate per ora nel corso dell'udienza preliminare, davanti al gup di Cremona, Pierpaolo Beluzzi. La mattinata è stata dedicata all'appello dei legali dei 115 imputati e si è cominciato ad illustrare le richieste di costituzione di parte civile. Una quindicina le richieste di patteggiamento (nessun big fra i nomi), una trentina le richieste arrivate di spostamento del processo per incompetenza territoriale. Nessuno ha ancora parlato di rito abbreviato, poiché prima vanno risolte proprio le incompetenze territoriali. L'udienza preliminare riprenderà il 7 marzo davanti al gup Pier Paolo Beluzzi. Le previste udienze del 22 e 23 febbraio, infatti sono state annullate per concedere ai legali di parte di valutare le costituzioni di parte civile.

PAOLONI - Pochi gli ex calciatori presenti. Tra questi Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese. Ha spiegato ai cronisti che «non sono il mostro che è stato dipinto. Da cinque anni non vivo più. È vero che all'epoca scommettevo, ma non ho messo il calmante nelle borracce dei miei ex compagni». Il riferimento è all'incontro da cui nacque l'inchiesta del calcioscommesse: Cremonese-Paganese del 2010. La somministrazione di calmante fu attribuita a Paoloni il quale ha però sempre negato di averlo fatto. «Ora alleno ragazzini a livello amatoriale - ha concluso -, spero di poter tornare a giocare ma avrei bisogno di un pò di allenamento. Mangio molto e c'è molto stress», ha sorriso riferendosi al fatto di essere ingrassato.

CONTE - La Federazione Italiana Gioco Calcio ha chiesto la costituzione di parte civile contro tutti gli imputati salvo l'allenatore della Nazionale Antonio Conte, il suo secondo quando era tecnico del Siena Angelo Alessio e nei confronti dell'attuale allenatore dell'Udinese, prima all'Atalanta, Stefano Colantuono (contro quest'ultimo nemmoneo la società orobica si schiererà parte civile). A quanto si è saputo (l'udienza si svolge a porte chiuse) la ragione della mancata costituzione sarebbe di natura tecnica, connessa al procedimento davanti alla giustizia sportiva.

Presenti i legali del ct, Francesco Arata e Leonardo Cammarata: "Il problema nostro è uscirne presto, prima degli Europei. In questo senso ci siamo mossi. La difesa l'abbiamo fatta e la faremo in questo senso". Così Francesco Arata, legale del commissario tecnico della Nazionale Antonio Conte, arrivando al tribunale di Cremona. "L'abbiamo sentito questa mattina al telefono, Conte è sereno, ma vuole che questa vicenda finisca al più presto" spiega Arata. In merito all'estraneità del ct della Nazionale, Arata aggiunge che è "totale, in questo senso ci siamo mossi. Il problema è il danno in sé di questa vicenda, insieme all'esigenza di far in fretta". "Abbiamo già una procura speciale firmata da Antonio Conte, per il rito abbreviato, ma prima si deve decidere sulla competenza territoriale". Così Francesco Arata, legale di Antonio Conte, a margine dell'udienza preliminare del processo sul calcioscommesse che si apre oggi al tribunale di Cremona. "L'unica cosa che escludiamo è il patteggiamento" prosegue Arata, mentre per un eventuale rito immediato, "i tempi sarebbero più lunghi: è un'ipotesi che abbiamo valutato e scartato"

COMPETENZA TERRITORIALE - La decisione sulla competenza territoriale sarà presa tra oggi le prossime sedute dell'udienza preliminare. Su questo punto i legali di Conte non faranno obiezioni, ma altre parti potrebbero muoversi. Siena o Bergamo le possibili sedi alternative a Cremona, essendo la partita al centro della vicenda, Albinoleffe-Siena del 29 maggio 2011. In quella sede Conte omise il controllo sui suoi giocatori, era all'epoca tecnico dei toscani, mentre non ci fu frode, stando ai capi di accusa che sono stati cambiati. L'obiettivo è quindi fare in fretta, prima dell'avvio degli Europei. "Il gup può decidere sulla competenza territoriale anche prima della fine dell'udienza preliminare" spiega Arata, visto che se così non fosse, si andrebbe minimo al 21 aprile, visto che gli imputati del processo sono ben 115, e sono state già calendarizzate ben 15 date per la sola udienza preliminare. "Anche se ci fosse un cambio di sede, potremmo farcela entro gli Europei" aggiunge Arata, che però auspica che l'eventuale procedimento resti a Cremona. Il rito abbreviato avverrebbe sulla base degli atti finora noti, non ci sarebbero ulteriori indagini, e in caso di condanna ci sarebbe uno sconto di un terzo della pena.

(ha collaborato Gabriele Moroni)