Bus sequestrato e incendiato, la bidella: "Ho sentito il terrore al telefono"

Maria, in servizio alla scuola media Vailati, racconta la telefonata alla collega che si trovava sul pullman

I vigili del fuoco esaminano il rottame del bus

I vigili del fuoco esaminano il rottame del bus

Crema (Cremona), 21 marzo 2019 - «Quando ho sentito le grida dei ragazzi ho capito che qualcosa non andava e ho chiamato i soccorsi». Maria, una delle due bidelle della scuola media Vailati, racconta i momenti drammatici del sequestro degli studenti saliti sul pullman preso da Ousseynou Sy, il 47 autista delle Autoguidovie che ieri ha deciso di andare a Linate per protestare contro le morti in mare dei migranti. Insieme a 51 ragazzi e due accompagnatori.

Cosa è successo?

«Ieri mattina come sempre i ragazzi sono andati a fare ginnastica nella palestra Serio di viale S. Maria. Solitamente il pullman ci riporta i ragazzi intorno alle 11. Invece, questa volta ha tardato».

E quando ha cominciato a sospettare?

«Alle 11.10 ho pensato che il ritardo era troppo pesante e allora ho preso il cellulare e ho chiamato la mia collega che fa da accompagnatrice sul pullman per sapere come mai non arrivava nessuno. Dopo alcuni squilli ho sentito che la comunicazione partiva ma che nessuno rispondeva».

Cosa ha fatto?

«Dapprima ho chiamato per nome la collega, ma poi ho sentito che qualcuno urlava. Sono rimasta ad ascoltare, perché di solito i ragazzi magari parlano ad alta voce e gridano. Invece, dopo qualche secondo, ho dovuto ricredermi».

Cosa ha sentito?

«Le urla erano grida di terrore. I ragazzi avevano paura di qualcosa o di qualcuno. E la cosa certa è che non stavano tornando a scuola».

Ha avvertito qualcuno?

«Ho chiamato la dirigente Cristina Rabbaglio e ho fatto presente che stava succedendo qualcosa di brutto, che il pullman era in ritardo e che i ragazzi sul mezzo di trasporto stavano gridando terrorizzati. A quel punto abbiamo deciso di avvertire immediatamente le forze dell’ordine».

E poi che cosa è successo?

«L’allarme è stato immediato. Si è capito subito che la situazione era molto pericolosa e drammatica e le forze dell’ordine stavano facendo l’impossibile per salvare i ragazzi che erano in grave pericolo. Sono stati minuti molto lunghi e difficili».

Quando avete capito che tutto era finito bene?

«Per la verità non sapevamo ancora bene quel che stava succedendo e quando ce l’hanno raccontato abbiamo davvero capito quel che avrebbe potuto accadere. Grazie alle forze dell’ordine nessuno si è fatto male. Ma è stata un’esperienza terribile».

Il Comune ha sospeso la Festa dell’albero, in programma oggi in piazza del Duomo, in segno di solidarietà con i ragazzi.