Bus dirottato: sconcerto per la pena ridotta

Crema, sconto di 5 anni per Sy I legali: hanno assorbito reati ma attendiamo le motivazioni Scagionato il Comune

La condanna per Ousseynou Sy è passata in Appello da 24 a 19 anni

La condanna per Ousseynou Sy è passata in Appello da 24 a 19 anni

Crema (Cremona) - C’è un certo sconcerto da parte degli avvocati di parte civile dopo la lettura della sentenza che ha ridotto la pena a Ousseynou Sy (il conducente che il 20 marzo 2019 dirottò e incendiò un bus con a bordo la scolaresca della media Vailati di Crema) da 24 a 19 anni e poi ha sollevato dalle responsabilità il Ministero dell’istruzione, confermando invece la provvisionale di 25mila euro per ciascun trasportato dal pullman, in attesa di un eventuale giudizio civile. "In effetti aspetto di leggere le motivazioni di quanto comunicato – dice l’avvocato Antonino Andronico, che ha trascinato in giudizio il Miur e che patrocina gli interessi di quattro ragazzi e delle rispettive famiglie –. Per quel che si è capito, le due giudici togate e i sei giudici popolare, per arrivare a una riduzione della pena, hanno assorbito alcuni reati, come quello di lesioni ai trasportati, nel reato di terrorismo. Inoltre non è passata l’aggravante della premeditazione. Questo ha consentito una riduzione corposa di cinque anni. Ho ascoltato con un certo sconcerto che il Miur non è stato ritenuto corresponsabile, nonostante una sentenza dello scorso anno della Cassazione sancisca le responsabilità del ministero anche quando è soggetto terzo, proprio come in questo caso. Non escludo di ricorrere in Cassazione".

Qualche perplessità anche da parte degli avvocati Ilaria Groppelli e Vittorio Patrini, che patrocinano le parti dei due professori Giacomo Andrico e Alessandro Cadei che forse si attendevano una conferma delle pene. "Il fatto di aver accorpato alcune accuse – diceono i due, - come le lesioni ai carabinieri al momento della cattura, ha permesso lo sconto di pena. Per quanto riguarda il risarcimento, sono stati confermati i 25mila euro a testa. In seguito vedremo". Soddisfazione da parte del legale Giuseppe De Carli, che rappresenta il Comune di Crema e che mercoledì si è visto tirato in ballo dall’avvocatura di stato. "Nella sentenza si solleva il Comune di Crema da qualsiasi responsabilità e in effetti non capisco come si potesse sostenere la sua implicazione. Il contratto con Autoguidovie è stato stipulato da un’altra società incaricata di risolvere il problema del trasporto degli studenti e il comune non ha avuto alcun ruolo". Infine, le persone implicate. Oltre alla bidella Tiziana Marcarini, che ha dimostrato buon fiuto ieri, preconizzando una riduzione della pena, nessuno vuole parlare. "I ragazzi sono ancora frastornati – dice l’avvocato Andronico – e preferiamo tenerli fuori da quanto succede. Le due ragazze che rappresento non hanno ancora superato quanto vissuto e anche per quanto riguarda questo processo abbiamo cercato di non dare troppa enfasi per evitare un loro inutile e forse dannoso coinvolgimento".