Bus sequestrato e incendiato, perizia su Sy: no vizio di mente per infermità

Nel marzo 2019 ha sequestrato, dirottato e incendiato un mezzo con a bordo 50 ragazzini, due insegnanti e una bidella di Crema

Il bus dato alle fiamme e il dirottatore Ousseynou Sy (Ansa)

Il bus dato alle fiamme e il dirottatore Ousseynou Sy (Ansa)

Crema, 29 giugno 2020 -  Osseynou Sy, il 47enne di origini senegalesi che nel marzo 2019 ha sequestrato, dirottato e incendiato un bus con a bordo 50 ragazzini, due insegnanti e una bidella di Crema, non è affetto da "vizio di mente per infermità". E' quanto scritto dagli psichiatri Renato Ariatti e Franco Martelli nella perizia chiesta dalla Corte d'Assise di Milano per accertare la sua "capacità di intendere e di volere al momento del fatto". La perizia è stata depositata oggi. Le accuse per il 47enne sono strage, sequestro di persona e incendio. Parte civile nel processo sono le famiglie dei 51 alunni a bordo del mezzo, di cui alcuni assistiti dall'avvocato Antonio Ennio Andronico, il Comune di Crema e, per il solo reato di incendio, la società proprietaria del mezzo.

Secondo i periti, Sy non è affetto "da alcun disturbo psichiatrico inquadrabile in una diagnosi codificata" e "non è stato possibile derivare l'esistenza, all'epoca dei fatti, di uno scompenso di natura psicopatologica avente correlazione causale con le condotte antigiuridiche, di cui ai capi di imputazione, tale da potersi configurare vizio di mente per infermità". Nella relazione si legge anche che l'uomo ha messo "in atto un'azione di cui ben si rappresenta il significato e che porta avanti in maniera del tutto consapevole". E ancora: "francamente si fatica a vedere una infermità di mente alla base della dinamica e della genesi del fatto. Non vi è alcuna rottura con il contesto reale, che ponga l'uomo in una situazione tale da impedirgli condotte alternative e più adeguate sul piano delle convenzioni sociali e del rispetto della legge". Le prossime udienze sono state fissate per l'8 e il 13 luglio, giorno in cui potrebbe arrivare la sentenza.