Crema, bici e monopattini vanno a ruba. Letteralmente

A Crema i furti, riusciti o tentati, si stanno moltiplicando. Alcuni degli autori, colti sul fatto, si sono inventati scuse improbabili

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Nell’ultimo weekend sono sparite almeno una decina di biciclette soltanto nelle vie centrali cittadine. Davanti a un bar in via XX settembre in due giorni sono state rubate due biciclette e i proprietari, che erano entrati per un caffè, quando sono usciti non hanno più trovato la loro bici. Tentato furto anche della bicicletta dell’edicolante di piazza Giovanni XXIII. L’edicolante ha visto un ragazzo che si è avvicinato alla sua bicicletta e, con grande tranquillità, l’ha presa e si stava allontanando. Il proprietario è uscito e lo ha fermato e il ragazzo, senza fare una piega, ha detto che la stava prendendo in prestito perché era in ritardo e sarebbe andato alla stazione a prendere il treno. Bicicletta rubata anche al figlio di un avvocato cremasco che l’aveva parcheggiata davanti a casa all’interno del proprio cortile. Quando è uscito non c’era più.

Tentato furto anche di un monopattino. Il proprietario, titolare di Crema informatica, ha visto passare quattro ragazzi davanti al proprio laboratorio che stavano spingendo il suo mezzo. È uscito, li ha rincorsi e li ha fermati. Erano tre ragazzi stranieri e una ragazza italiana. Che si è giustificata dicendo che lo aveva scambiato per il proprio, ma il monopattino del commerciante è unico perché è stato personalizzato. I quattro hanno lasciato il monopattino e senza scomporsi, se ne sono andati.

Nei giorni scorsi è stata rubata anche la bicicletta bianca del caso Pamiro. La mamma del professore morto ha visto che la bici non era più al cimitero. L’ha notata vicino a un supermercato e ha avvertito le forze dell’ordine, senza vedere chi l’avesse presa. P.G.R.