A Londra per ballare e cantare. Il sogno di Beatrice Mori ora è realtà

Da Cremona a Trafalgar Square: "Il mio futuro è qui"

Beatrice Mori

Beatrice Mori

Milano, 16 luglio 2017 - Questione di Dna. E di una vena artistica che suone come un marchio di famiglia. Il nonno materno, Sergio, da dietro il bancone di un ristorante, nel cuore della vecchia Cremona, traduceva la Divina Commedia dal volgare toscano al dialetto cremonese e ne recitava i versi ai clienti di sempre. Lei, Beatrice Mori, 23 anni, ha viaggiato da Cremona a Londra, terra promessa di un sogno artistico: il musical. «A far scattare il grande amore verso questa forma d’arte - racconta la giovane lombarda - è stato spettacolo messo in scena a Los Angeles, a me molto caro, “Be Italian”: non avevo ancora 18 anni. Da lì in poi la corsa verso la capitale britannica è stata velocissima, passando per Milano alla Mts (Musical The School) diretta da Simone Nardini fino al diploma alla West London University».

Il 25 giugno Beatrice sale sul prestigioso palco di Trafalgar Square. «Siamo stati selezionati per una esclusiva performance sul palco del West End Live, l’evento teatrale più importante dell’anno che si tiene a Trafalgar Square. Ballare davanti a circa 10.000 persone sullo stesso palco in cui pochi attimi prima e appena dopo si sono esibiti tanti grandi artisti è stata un’emozione fortissima». Il sogno è realtà. «Londra - spiega Beatrice - è attiva e ricca di opportunità. Lo scorso mese di marzo ho superato le selezioni per entrare a far parte di un’altra significativa realtà che sta prendendo forma a Londra, l’associazione artistica Nial (Native italian actors in London) che riunisce gli attori italiani di nascita che vivono a Londra. È una community speciale che ha come principale obiettivo l’impegno di mettere in contatto professionisti affermati e nuove leve in modo da creare più opportunità lavorative e esistenziali per tutti».

Difficile pensare a un ritorno in Italia, Brexit o non Brexit. «A Londra esiste questa associazione: si uniscono le forze per creare un catalogo che riunisca attori italiani già affermati nel cinema inglese o nel West End e i giovani che aspirano a tali successi, in modo che i vari casting director e registi possano attingere al nostro direttorio di 51 membri quando sono alla ricerca di attori europei bilingue adatti ai loro progetti». «Solo qui può capitare come a me - confida Beatrice - di passare da semplice comparsa all’incarico di un piccolo ruolo assegnato per il credito riscosso dai registi. Un’esperienza inattesa, ma che incoraggia e infonde vigore. Londra ha il grande pregio di offrirti costantemente occasioni, situazioni favorevoli e stimoli che aspettano solo di essere colti: dipende da solo da te».