Autobus sequestrato e incendiato: "Il dirottatore? Noi siamo altro"

Un volantino redatto dai colleghi del rapitore incendiario

Autobus incendiato sulla Paullese

Autobus incendiato sulla Paullese

Crema, 27 marzo 2019 - A una settimana dal dirottamento con incendio del pullman, arriva un volantino dei colleghi di Sy Ousseynou, il 47enne che ha portato in giro su un pullman delle Autoguidovie imbevuto di benzina 51 ragazzi e tre adulti con l’intenzione di andare a schiantarsi a Linate. Il documento arriva anche la richiesta di maggiori attenzioni nei confronti degli autisti, attenzioni che gli autisti non rifiutano, anzi, affermano di voler favorire, anche se, dicono, i controlli ci sono e sono numerosi.

«Lo spregevole gesto compiuto da un delinquente che credevamo a torto un collega contro bambini e adulti inermi è stata una vigliaccata degna del peggiore criminale. Non ci sono giustificazioni a tali comportamenti, tanto meno da parte nostra che per 15 anni abbiamo vissuto nello stesso ambito lavorativo, senza presagire la disumanità che serbava nel suo animo. Noi siamo altro, siamo persone che cercano di svolgere il proprio lavoro quotidiano, da notte fonda fino a sera tardi, nella consapevolezza delle nostre responsabilità e nel rispetto di voi passeggeri-utenti. Noi siamo altro, siamo persone rispettose delle regole. Manifestiamo i nostri problemi nel rispetto delle leggi e con buon senso. Perché siamo consapevoli delle difficoltà che potremmo creare. Noi siamo altro, siamo dipendenti Autoguidovie e abbiamo una professionalità fatta di continue visite di accertamento per l’idoneità alla mansione e continui corsi di formazione per migliorare il servizio».

«Noi siamo altro e vorremmo dimostrarlo – conclude il volantino – cominciando con un abbraccio simbolico a tutti quelli coinvolti in questa triste vicenda. Dire loro che siamo sconvolti e, se lo ritengono opportuno, a disposizione per qualsiasi iniziativa intendano proporci per ricostruire quel senso di normalità che questa situazione ha voluto drammaticamente infrangere». Il volantino ieri non era ancora stato esposto e la società non era stata ancora avvisata ufficialmente. Comunque dello scritto i vertici dell’azienda erano al corrente.