Cold case Arianna Zardi, un giallo lungo 14 anni. La sorella: provati ma decisi

È ricominciata l’indagine sul caso, considerato un suicidio in un primo tempo, ma che oggi viene considerato, quasi con certezza, un omicidio irrisolto: "Abbiamo ritenuto ci siano spazi per fare ulteriori indagini. Ci vorrà del tempo, ma potremmo trovare dati inediti che ci potrebbero dare una speranza concreta", ha commentato il procuratore Dell’Osso di DANIELE RESCAGLIO

Arianna Zardi

Arianna Zardi

Casalmaggiore (Cremona), 9 gennaio 2016 - «Siamo provati ma soddisfatti». Poche parole, quelle di Sara Zardi, sorella di Arianna, la studentessa di teologia uccisa un domenica pomeriggio di 14 anni fa, quando aveva 25 anni. Ieri mattina, alle 10, al cimitero di Casalbellotto (chiuso fino alle 14 da un’ordinanza del sindaco), frazione di Casalmaggiore, l’esumazione della salma della giovane. Presenti il procuratore generale del distretto di Brescia, Pier Luigi Maria Dell’Osso, il procuratore di Cremona Roberto di Martino, il capo della squadra mobile Nicola Lelario. Con loro i familiari: la sorella Sara, gli zii Lucio Ghidorsi ed Ernesto Cipolla, la cugina Marisa.

Freddo e nebbia attorno agli uomini che hanno proceduto all’operazione. È ricominciata così l’indagine sul caso, considerato un suicidio in un primo tempo, ma che oggi viene considerato, quasi con certezza, un omicidio irrisolto: «A distanza di 14 anni abbiamo ritenuto ci siano spazi per fare ulteriori indagini. Ci vorrà del tempo, ma potremmo trovare dati inediti che ci potrebbero dare una speranza concreta», ha commentato il procuratore Dell’Osso. «Nel mio distretto», ha proseguito, «gli omicidi in cerca di autore cerco di eliminarli, nel limite del possibile. Non lasceremo nulla di intentato. Io sono fiducioso. Speriamo che i responsabili possano essere individuati e puniti». I primi a non credere che si trattasse di un suicidio sono stati proprio i famigliari che per 14 anni hanno lottato contro l’archiviazione, contro quell’idea che Arianna si fosse uccisa buttandosi dal ponticello sulla chiusa dell’argine tra Motta Baluffi e Torricella del Pizzo. «Molte cose si sono perse, ma qualcosa potrebbe emergere - ha affermato il procuratore di Cremona Di Martino - La bara è stata trovata in ottime condizioni. Uno spettacolo triste per i familiari, ma noi siamo con loro e cercheremo di arrivare alla verità».

La salma sarà sottoposta ad esami ed accertamenti tra cui un tac per capire se vi siano fratture incompatibili con una caduta dall’altezza del ponticello. Intanto un indagato c’è già, si chiama Giulio, oggi 29enne e all’epoca minorenne. Ma ulteriori accertamenti, compresi anche comparazioni del Dna verranno estesi anche ad altre persone della cerchia di amicizie di Arianna.