Crema, 20 sindaci su 48 minacciano di lasciare l’area omogenea

La protesta: "Usciamo sbattendo la porta"

<WC1>Rosolino Bertoni<WC> primo cittadino di Palazzo Pignano con il collega di Salvirola

<WC1>Rosolino Bertoni<WC> primo cittadino di Palazzo Pignano con il collega di Salvirola

Crema, 19 luglio 2019 - Aria di tempesta sull’area omogenea, con una ventina di sindaci (su 48) che stanno considerando l’uscita del proprio paese dall’associazione e che la prossima settimana si presenteranno a una riunione per discutere sulle modalità di abbandono. La goccia che ha fatto traboccare il vaso per molti è stata l’elezione del sindaco che a Pandino deve sostituire Maria Luise Polig, sconfitta da Piergiacomo Bonaventi. La sostituzione naturale sarebbe stata proprio quella di avvicendare i due sindaci. Ma Bonaventi, troppo preso dai problemi di Pandino che deve affrontare da subito, ha suggerito di far entrare il sindaco di Bagnolo, Paolo Aiolfi, anche lui della Lega e anche lui neo eletto.

Tuttavia per statuto, gli eletti nel Comitato di indirizzo e di controllo devono essere sindaci di paesi con più di 5mila abitanti e Bagnolo ne ha solo 4.858. Del fatto era stato avvertito il presidente Giancarlo Casorati (Casaletto Ceredano, 1.169 abitanti, ma per la presidenza la regola non vale), che si è detto disponibile a passare sopra alla mancanza di 142 abitanti. Interviene il sindaco di Palazzo Pignano, Rosolino Bertoni: «Tutto a posto e invece, una volta in assemblea, quando è stata presentata la candidatura di Aiolfi, il sindaco di Crema Stefania Bonaldi ha fatto presente la disfunzione, pretendendo il rispetto del regolamento e facendo eleggere al posto di Aiolfi il sindaco di Castelleone (9.472 abitanti) Pietro Fiori. In questo modo cantando il de profundis all’area omogenea. Ci vediamo la prossima settimana e poi contiamo quanti lasciano: di certo non saranno pochi».

Non tutti hanno digerito come si è arrivati a questa soluzione. C’è da dire che i sindaci da sostituire nelle due commissioni erano tre: Madignano, Agnadello e Pandino e la proposta era quella di far entrare i tre nuovi al posto dei tre usciti. Due di loro nella commissione della fascia sotto i 5mila e quello di Pandino in quella sopra. Vista la non disponibilità di Bonaventi, lo stesso ha fatto il nome di Aiolfi. Nel momento in cui questa candidatura ha incontrato ostacoli, Casorati ha cercato di contattare Bonaventi per chiedergli di ripensarci. Non ce l’ha fatta a raggiungerlo e si è votato per l’ingresso di Pietro Fiori.