Area ex Genio come un bosco E diventa il paradiso dei caprioli

Pizzighettone, gli ultimi avvistamenti due giorni fa, mentre gli ungulati attraversavano la ferrovia

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di Daniele Rescaglio

L’area dell’ex Genio in centro è diventato un bosco, con tanto di caprioli che vivono all’interno. Gli ultimi avvistamenti un paio di giorni fa, immortalati che attraversavano la ferrovia nelle vicinanze della Stazione di PonteAdda. "Tempo fa uno era finito nel fossato -conferma il sindaco di Pizzighettone, Luca Moggi- Segnaleremo anche questa cosa al Demanio. L’unico punto da cui possono essere arrivati è la golena dell’Adda, dall’altra parte della Codognese, passando per la zona depuratore. Nell’area dell’ex Genio non ci sono mai stati animali. Per l’ecosistema è anche una bella cosa, loro solitamente vanno nelle aree libere, però può creare qualche problema, basti solo pensare agli attraversamenti. Chiederò che possano venire giù per un sopralluogo".

Altro problema dell’area dell’ex Genio in via Marconi, lo stesso in Gera, è relativo alla vegetazione che letteralmente straborda in alcuni punti lungo le strade. "In questo periodo li sto tempestando di pec per via della vegetazione, ogni due per tre cade una pianta all’interno, qualcuna a rischio potrebbe esserci anche lungo il perimetro. Non vorrei che cadesse sulle strade o sulla ferrovia". Qualche mese fa il Demanio ha affidato l’incarico ad una ditta di pulire le aree dalla vegetazione selvatica, un intervento costato circa sessantamila euro. "Sebbene ci sia stato l’intervento via Porto Soccorso è rimasta così. Ci sono le piante a due metri da terra. Aspetto solo ancora un po’ di tempo, se non rispondono procediamo noi e mandiamo la fattura. Bisogna tirare via quei rami lì" continua il sindaco. Recentemente è stato anche firmato un protocollo d’intesa con Parco Adda Sud, Gvm e NavigareAdda riguardante l’area dell’ex Genio. "Entro fine mese ci sarà l’incontro con l’assessore regionale Foroni. Avere l’appoggio di Regione Lombardia è importante.

Potrebbero essere interessati a inserirsi in questo accordo e presidiare area: in passato la protezione civile aveva chiesto l’utilizzo per esercitazioni. L’obiettivo non è quello di acquisire un’area di 160mila metri quadri e non farci dentro nulla. Bisogna farla vivere".