Manager trovato morto in Turchia, il mistero dei tempi sbagliati

Lo zio del manager morto in Turchia: «Il corpo in acqua pochi giorni»

Un fermo immagine trasmesso in Turchia e rilanciato da “Chi l’ha visto?”

Un fermo immagine trasmesso in Turchia e rilanciato da “Chi l’ha visto?”

Soncino (Cremona), 3 aprile 2018 - «Attendiamo riscontri». Poche parole quelle di Sergio Fiori, avvocato del foro di Cremona, che ha avuto il triste compito di aiutare il fratello Eligio nella ricerca, poi rivelatasi inutile, di Alessandro, sparito in Turchia dal 13 marzo e trovato morto il 28 sulle rive del Bosforo. Oggi il magistrato della procura di Milano che si occupa del caso affiderà l’incarico per eseguire l’autopsia sul cadavere del manager di 33 anni originario di Soncino. Sarà il secondo esame autoptico, visto che le autorità turche ne hanno eseguito già uno, dopo aver dato un nome a quel corpo grazie alla comparazione del Dna del padre Eligio.

Avvocato, dicono che suo nipote sia stato ricoverato in un pronto soccorso dell’ospedale giovedì 15 a causa di un malore che avrebbe accusato in strada. La famiglia cosa pensa?

«Potrebbe anche essere plausibile. Vorremmo vedere le prove, le immagini. Noi sappiamo che di mio nipote si sono perse le tracce martedì 13 marzo».

Alessandro ha acquistato libri pregiati per 2.000 euro. Che fine hanno fatto?

«Sono stati trovati nella sua camera d’albergo».

Suo nipote quando è tornato all’albergo per l’ultima volta?

«Solo martedì. Ha lasciato i libri e poi è uscito senza più far ritorno».

Voi propendete sempre per l’omicidio?

«È un’ipotesi probabile».

A Instanbul è stata eseguita l’autopsia. C’era acqua nei polmoni?

«Non ci è stato detto nulla».

Alcune persone dicono che il cadavere sarebbe rimasto in acqua solo poco tempo. Lei ha visto il corpo di suo nipote?

«No (ha visto una fotografia, Ndr), ma posso dire che l’ipotesi che sia stato in acqua molto meno di due settimane non è campata in aria».

Se il cadavere è rimasto in acqua poco tempo, al massimo un paio di giorni, dove è finito Alessandro Fiori dopo il 13 marzo? Le ultime certezze lo vedono fare acquisti nella libreria, percorrere una strada, pagare il conto in un locale. Tutto questo sempre e solo nella giornata del 13 marzo. La famiglia non dà credito all’ipotesi dei due infarti che avrebbero ucciso il congiunto. Tutto da dimostrare, afferma l’avvocato Fiori, e tutto da dimostrare con l’autopsia che sarà eseguita in Italia.

Intanto la famiglia è chiusa nel dolore per la perdita di questo figlio volato improvvisamente in Turchia per incontrare una ragazza americana che aveva conosciuto il sabato precedente. Lei era bloccata a Istanbul a causa delle cattive condizioni meteorologiche, ma poi era ripartita senza sapere che Alessandro la stava raggiungendo. Malore, suicidio, rapina finita male. Sono le ipotesi al vaglio degli inquirenti. La Turchia prima ha cercato di accreditare la tesi del suicidio ma ora, vista anche la vasta ferita alla testa presente sul cadavere, sta cercando di orientare i media verso il malore fatale.