Crema, bocciata l’unione “energetica”

No dell’Anticorruzione all’acquisizione di Lgh da parte di A2a

Nelle assemblee dei sindaci di Scrp erano emerse perplessità sull’acquisizione

Nelle assemblee dei sindaci di Scrp erano emerse perplessità sull’acquisizione

Crema, 17 marzo 2018 - L’Anac ha detto di no. L’agenzia anticorruzione di Raffaele Cantone ha decretato che il matrimonio tra A2A e Lgh, società partecipata dai comuni di Crema, Pavia, Lodi, Cremona e Rovato che opera nel campo dell’ambiente con la raccolta differenziata dei rifiuti e dell’energia, non è corretto e a breve verranno presi i provvedimenti del caso. Con gravi problemi pratici. L’Anac ha stabilito, in parole povere, che Lgh è una società a maggioranza pubblica e quindi, una volta messa sul mercato, ci sarebbe dovuta essere una gara pubblica per dare la possibilità a chiunque di partecipare all’acquisizione. Questa procedura non è stata messa in atto e quindi il contratto di matrimonio non risulta valido.

In effetti l’incorporamento di Lgh in A2A era stato fatto passare come un accordo tra le due società. Invece l’Anac ha ravvisato che si era trattato di una vera e propria vendita. Adesso ci si chiede che cosa comporti la presa di posizione di Anac e se verrà messo in discussione l’accordo oppure verranno prese misure esclusivamente nei confronti di chi lo ha sottoscritto.

Subbuglio nel mondo politico cremasco per la notizia. All’epoca della discussione sull’accordo più di un sindaco nelle assemblee di Scrp (Società cremasca reti e patrimonio) aveva sollevato dubbi sulla fattibilità dell’operazione e in particolare in un’assemblea il primo cittadino di Agnadello, Giovanni Calderara, aveva chiesto rassicurazioni. Il consulente che era stato ingaggiato per portare a termine la complessa operazione aveva rassicurato Calderara e poi respinto gli assalti degli altri sindaci. Non si è fatta attendere la presa di posizione dei 5 Stelle, da sempre contrari all’acquisizione di A2A. «A seguito di un esposto del M5S presentato all’Anac con relativa istruttoria, chiarimenti, controdeduzioni, supplementi, l’Anticorruzione si è pronunciata definitivamente e bocciato questa operazione. Risultato: per colpa degli esperti che hanno promosso l’operazione, saranno comminate delle sanzioni che ricadranno sulla collettività, oltre a un eventuale sentenza della Corte dei Conti. Chiediamo che siano gli amministratori e non i cittadini a pagare».