A Crema deciderà il ballottaggio

Sarà sfida tra Bergamaschi, che ha sfiorato di imporsi già al primo turno, e Borghetti. Male i Cinque Stelle

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di Pier Giorgio Ruggeri

E alla fine è ballottaggio. I due duellanti principali, come da pronostico, vanno ai tempi supplementari, anche se le percentuali della vigilia sono state sovvertite abbondantemente per quanto riguarda Fabio Bergamaschi, candidato del centrosinistra, che a lungo ha cullato il sogno di far saltare il banco, passando al primo turno. In effetti per lungo tempo è stato a un passo dalla vittoria per ko. Nelle prime sezioni scrutinate la sua percentuale era vicinissima alla soglia magica ma poi, col passare del tempo, è scesa assestandosi al 48,45%. Previsione rispettata per lo sfidante Maurizio Borghetti, candidato del centodestra unito, arrivato intorno al 37,4%. A lui serve un miracolo per una rimonta tambureggiante. Molto dipenderà dai partiti che lo sostengono, soprattutto Forza Italia, autrice di una campagna elettorale fantasma. Più o meno male gli altri quattro candidati. Si sono fermati al 15%. Clamorosa la debacle del grillino Manuel Draghetti, fermo al 4,22% che vede la sua permanenza in comune legata a pochi decimi di punto. Cinque anni fa il Movimento cinque stelle sbagliò il candidato, passando dal 20% attribuitogli a uno sconfortante 8.1% che portò in Consiglio solo un eletto. Draghetti ha impostato tutta la sua campagna contro Bergamaschi e la Bonaldi e forse questo può aver infastidito più di un elettore. Può essere contento Simone Beretta, autore di una campagna elettorale d’attacco che lo ha visto partire da un misero 3% e quasi raddoppiare i voti al 5,11%. Forse dalle sue parti si sperava addirittura di passare il 7%. Troppo sotto tono la campagna elettorale di Paolo Losco, Sinistra unita, che arriva al 3,72% e non sarà rappresentato in Consiglio. Una sconfitta bruciante che può essere mitigata solo dal fatto che il suo poco più del 3% può aiutare Bergamaschi a vincere. Per quasi nulla incisivo Oronzo Santamato, arrivato troppo tardi alla candidatura. Arriva all’1,1%. Nelle 38 sedi di voto Bergamaschi ha ottenuto la maggioranza assoluta nella sezione 13 di via Dogali (51.34%), nella 25 di via Treviglio (50.97%); nella 28 di via del Battaglio (51.15%); nella 30 ancora in via Battaglio (50.15%). Borghetti ha prevalso nella 1 di piazza Moro, dove ha ottenuto il 45.99% dei voti.

A Credera Rubbiano invece ha vinto, un po’ a sorpresa, la sfidante Francesca Cerasola, 39 anni siciliana d’origine, ma da 18 anni residente in Lombardia e da quando si è sposata, a Rubbiano. Ha battuto il sindaco uscente Matteo Guerini Rocco, che veniva da due mandati consecutivi. Due le sezioni di voto, nella prima Guerini Rocco era davanti di 27 voti, ma nella seconda, quella dove votavano i residenti a Rubbiano, c’è stata una valanga a favore della Cerasola, che ha rimontato e vinto di 35 lunghezze: 460 a 425. La Cerasola lavora a Milano in un’azienda che produce lenti oftalmiche, ha due figli di nove e sette anni.