Cremona, 25 aprile 2014 - C’è chi si diverte con il pallone, chi con altri sport e chi diventa campione italiano di fisica. Quella materia per la quale l’Italia ha meritato un Nobel con Carlo Rubbia nel 1984. Chi ha una «fisica bestiale» e diventa lo studente numero uno in Italia si chiama Simone Bombari, ha compiuto in questi giorni 18 anni, frequenta con profitto il quarto anno del liceo Galilei di Crema e gioca a pallone. È il secondo di quattro figli di una coppia di medici, non ha intenzione di seguire le orme dei genitori - per questo c’è già il primo fratello - ma vorrebbe un futuro come fisico e matematico in un laboratorio di ricerca, magari al Cern di Ginevra, anche se non esclude di poter cambiare idea quando avrà finito il liceo.

Simone, come ha scoperto questa passione?
«Lo scorso anno, grazie al professor Barbato, mi sono iscritto a questi campionati. Era prevista una fase dell’istituto che prevedeva il passaggio alla fase provinciale di cinque studenti. Sono stato tra quei cinque, ma poi alle provinciali non ce l’ho fatta».

Quindi, quest’anno abbiamo riprovato?
«Sì ed è andata bene. Sono passato alle provinciali e a Piacenza ho vinto il test. Solo una persona veniva ammessa alla fase nazionale: ci sono andato io. Eravamo in un centinaio delle province di Cremona, Lodi, Pavia e Piacenza».

Poi c’è stato lo ”scontro” nazionale?
«A Senigallia. La prova era divisa in due parti. Il primo giorno si parlava di rifrazione. Avevamo tre problemi e dovevamo calcolare la rifrazione su un prisma di tre diversi oggetti. Ne ho imbroccati due mentre per il terzo ho fatto qualche errore di troppo. Il secondo giorno, invece, c’erano tre problemi tecnici. Avevamo quattro ore per risolverli. Io le ho usate tutte e li ho risolti. Quando hanno detto chi aveva vinto, sono rimasto sorpreso e contento».

E adesso?
«Uno stage a Trieste, dove cinque studenti saranno scelti per le Olimpiadi di Astana, in Kazakistan, a luglio, poi una scuola estiva a Sassoferrato in agosto».

Ci vuole una fisica bestiale?
«Per me è solo un gioco, per adesso. Dopo il liceo si vedrà».