Cremona, 22 febbraio 2014 - «Chi paga il biglietto è gente di m…». Queste parole sono bastate a far scattare la rabbia dei pendolari della linea Mantova-Milano insultati dai componenti di una baby-gang che priva di biglietto si era nascosta nel posto chiuso esclusivo del capotreno. Ieri sul convoglio delle 6,40 si è verificato un episodio che per molti pendolari rappresenta la punta dell’iceberg del problema sicurezza sulla linea. A Codogno sono saliti sul treno, come accade quasi quotidianamente, alcuni ragazzini dell’Est Europa, secondo alcuni minorenni, diretti a Milano. «Accade spesso che salgono e si vanno a nascondere perché non hanno il biglietto - racconta Max Gabbiani del Comitato dei viaggiatori “InOrario” -. A volte si è costretti a stare in piedi perché si mettono dietro i sedili. Una cosa che crea malumori. Ma tanto non succede niente perché i controlli sono inesistenti».

Ieri i bulli si sono accomodati nella parte finale dell’ultimo vagone. «All’interfono hanno incominciato a vantarsi del fatto che non avevano pagato il biglietto - continua Gabbiani -. Poi giù insulti e parolacce. Peccato che poi per scendere dovevano passare in mezzo alla carrozza. Li abbiamo applauditi ironicamente e loro hanno risposto in malo modo. Tanto che con qualcuno è nato un parapiglia e sono volati spintoni. A Rogoredo sono scesi». I ragazzini, tutti vestiti in stile hip-hop, se ne sono andati indisturbati e soddisfatti della bravata. «Non è la prima volta che capita - sottolinea Alessia Manfredini del Comitato -. Del resto non c’è nessuno che controlla e il problema sicurezza esiste». «Questi deficienti avrebbero potuto fare il diavolo a quattro completamente indisturbati», afferma, dal canto suo, Paolo Ferretti, che pure viaggiava su quel treno.