Cremona, 28 gennaio 2014- Il sogno del giudice Pierpaolo Beluzzi questa mattina si è avverato. Nel corso di un processo per truffa, che vede molti protagonisti, tre testi sono stati interrogati via Web nel senso che sono rimasti tranquillamente nelle loro aziende e, grazie a un collegamento Skype, hanno potuto vedere l'aula nella quale c'erano giudici, avvocati, Pm e pubblico e a loro volta essere visti da tutti. Nell'occasione hanno risposto alle domande che giudici e avvocati hanno loro rivolto.

"Abbiamo dimostrato che si può fare - ha detto il giudice Beluzzi - e che si risparmiano tempo e soldi. Abbiamo interrogato tre testi che stavano tranquillamente nelle loro aziende al lavoro. Loro hanno risparmiato il tempo di recarsi fino in tribunale, noi non abbiamo avuto sprechi di denaro. Il processo Web fa risparmiare un sacco di tempo alla giustizia. I processi sarebbero più veloci e immediati". Da tempo il giudice propugna questo tipo di processi. Nel cassetto ha un progetto definitivo perché il processo si svolga interamente via Web: magistrati in aula, testimoni a casa, avvocati nel proprio ufficio: tutti collegati con delle telecamere. Per metterlo in atto ci vogliono anche pochi soldi. Il giudice ha riferito che basta che ogni avvocato paghi dieci al mese e tutto si potrebbe fare velocemente.

di Pier Giorgio Ruggeri