Crema, 11 settembre 2013 - È partito per le vacanze, per stare con la sua famiglia in Romania, ma non tornerà più a Crema: ora è in galera con l’accusa di aver ammazzato la moglie. E ferito gravemente l’amante. Si chiama Alexander S., ha 49 anni e da una decina di anni viveva a Crema, dove lavorava mandando   soldi  a casa, dove c’erano una moglie e tre figli che, grazie a quei soldi, riuscivano a tirare avanti. Alexander, ai primi di luglio parte per tornare a casa, a Craiova. Quando arriva, dentro la sua abitazione non trova nessuno. La prima figlia è sposata, gli altri due ragazzi non lo aspettano. L’uomo, allora, va a trovare i fratelli e nota un certo irrigidimento quando chiede dove sia la moglie.

Ma all'inizio non ci fa caso. Poi, il tempo passa e la donna non torna, finché arriva la sera. A quel punto il marito sospetta qualcosa. Chiede ancora lumi ai parenti, finché qualcuno si fa coraggio e parla. «Guarda che tua moglie si è trovata un altro e che passa il suo tempo a casa dell’amante». Parole che bruciano come acido sulla pelle. L’uomo va su tutte le furie e medita vendetta. Ma come? Lui si sacrifica, sta lontano dalla famiglia, manda a casa i soldi necessari per vivere e quando torna, trova sua moglie con un altro? Il romeno chiede dove abita il rivale e qualcuno glielo dice. Così, va a regolare i conti a casa di quest’uomo. Quando arriva ed entra, trova la moglie con lui. Furibondo e fuori di sé prende un coltello, colpisce a morte la donna e ferisce gravemente l’uomo. Solo l’intervento di più persone e della polizia riesce a domare la sua furia. L’uomo è imprigionato e accusato di omicidio nei confronti della moglie e di lesioni gravissime per l’uomo che era con lei.

Pier Giorgio Ruggeri