Covid Lombardia: qui il 21,8% dei contagi d'Italia. Sala: "Durerà fino all'estate 2021"

Il governatore Fontana: "L' Ospedale in Fiera è la nostra forza". L'assessore Gallera: "Mio dovere è essere vicino a chi lavora sul campo"

Coronavirus, sanitari in ospedale (Ansa)

Coronavirus, sanitari in ospedale (Ansa)

Milano, 15 novembre 2020 -  Cala leggermente il numero di nuovi positivi al Coronavirus in Lombardia, ma anche quello dei tamponi effettuati. Ieri si sono registrati 8.129 contagi (413 sono 'debolmente positivi' e 100 a seguito di test sierologico) su 35.550 tamponi. Si tratta del 21,8% dei nuovi casi in Italia (37.255 in 24 ore). Sono aumentate le vittime: 158, per un totale di 19.186 morti da inizio emergenza. Ancora alta la pressione sugli ospedali: altri 16 ricoveri in terapia intensiva, 302 negli altri reparti. Significativo il numero di guariti/dimessi, oggi 2.961 (totale complessivo: 137.255, di cui 7.591 dimessi e 129.664 guariti) mentre gli attualmente positivi si attestano a quota 156.279. 

Sala: "Pandemia durerà fino all'estate 2021"

Intervenendo via streaming a IF Italian Festival - Milano Undistancing, il Festival della creatività nella comunicazione, il sindaco Sala ha commentato gli ultimi dati dei contagi: "Se sono ancora elevati a Milano, Rt è in discesa (COS'E' L'RT?) e a mio giudizio è sicuramente l'effetto delle misure prese (con la zona rossa, ndr) e dei comportamento dei milanesi". "Questa è una pandemia che probabilmente durerà un anno e mezzo, è plausibile che termini all'inizio dell'estate prossima se i vaccini arriveranno in maniera consistente. In 18 mesi c'è poco da dire mi fermo, non mi fermo, c'è da fare una gestione intelligente delle cose".  

Fontana: "Ospedale Fiera è la nostra forza"

Ed è proprio nella gestione delle cose che alll'ospedale allestito al Portello, alla fine della prossima settimana, potrebbero essere disponibili circa 20 posti letto in più rispetto a quelli presenti ora per assistere pazienti Covid-19 particolarmente gravi. "L'ospedale in Fiera di Milano, che mai avrei voluto costruire e utilizzare, quello ritenuto da alcuni inutile oggi è il nostro punto di forza. Grazie al personale sanitario e infermieristico di tutti gli ospedali lombardi che, mosso da spirito solidaristico, come la dottoressa Malara (l'anestesista di Codogno che scoprì il paziente 1, ndr), sono venuti a svolgere la loro missione anche lontano dalle loro équipe dimostrando come la sanità lombarda è un'unica grande squadra!", ha scritto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana sul suo profilo Facebook.

Gallera: "Vicino a chi lavora sul campo"

Ma anche altre strutture sanitarie stanno facendo il possibile per affronatre questa seconda ondata, che ogni giorno si fa sempre più violenta. "Altra giornata trascorsa negli ospedali delle zone critiche della Lombardia. Ho sempre pensato che il dovere di un assessore sia quello di essere vicino a coloro che lavorano sul campo, raccoglierne le istanze e le proposte, constatare personalmente le varie criticità al fine di intervenire per risolvere i problemi", ha scritto ieri sera Giulio Gallera, assessore lombardo al Welfare, nel suo profilo Facebook. "Oggi  sono stato agli ospedali di Circolo di Busto Arsizio e di Varese. Ho incontrato primari, medici, rappresentanti delle professioni infermieristiche, mi sono confrontato con loro", ha spiegato. "Ho partecipato ai lavori delle unità di crisi, visitato i Pronto soccorso e, a Varese, i reparti di pneumologia e malattie infettive. Ho trovato professionisti molto preparati, umanamente motivati nonostante la situazione così delicata. Ho voluto ringraziarli personalmente, a nome di Regione Lombardia", ha concluso l'assessore.

Lombardia zona arancione (ma solo per i contagi)

In un saliscendi di contagi, la Lombardia resta ancora 'zona rossao'. Anche se, la cabina di regìa ministero della Salute-Iss le ha assegnato un arancione “tecnico”. A risollevare la valutazione Covid è stato l’indice di diffusione del virus Rt nella prima settimana di novembre (la prima classificazione delle regioni si è basata sui dati raccolti tra 19 e 25 ottobre).  Un indice che è sceso "intorno all’1,5" dal 2 sforato nell’ultima settimana di ottobre; e Milano, che l’Rt 2 l’aveva superato già due settimane prima (a un mese esatto dall’apertura delle scuole), giovedì era a 1,25. Un "bellissimo segnale d’incoraggiamento" secondo gli epidemiologi dell’Ats, e finisce lì perché a mantenere la Lombardia (e gran parte dell’Italia) in una fascia di rischio alto è l’altro macroindicatore valutato dagli esperti del ministero, e aggiornato, questo, a giovedì: il tasso di riempimento dei posti letto Covid, 48% nei reparti e 58% nelle terapie intensive che ieri sono saliti ancora rispettivamente a 7.319 e 801 ricoverati.