Suor Cristina: la lezione di "Sister Act"? Cantiamo la fede, con gioia

Da domani fino al 27 novembre “Sister Act” sarà in scena agli Arcimboldi nei panni di suor Maria Roberta c'è suor Cristina

Il cast al completo di “Sister Act”

Il cast al completo di “Sister Act”

Milano, 16 novembre 2016 - Non ci potrebbe essere parte più adatta di quella di Suor Maria Roberta per Suor Cristina, la religiosa canterina che nel 2014 ha trionfato a “The Voice”. Da domani fino al 27 novembre “Sister Act” sarà in scena agli Arcimboldi.

Suor Cristina, la vedremo nei panni non della protagonista Deloris Van Cartier - il ruolo di Whoopi Goldberg nel film - ma in quello della novizia Suon Maria Roberta. Come mai? «Deloris non sarà mai una suora, mentre Suor Maria Roberta, alla fine della vicenda, deciderà di prendere i voti. Mi sembrava un ruolo più adatto a me».

Alla fine di “The Voice” dichiarò che aveva bisogno di “staccare la spina”. Oggi è venuto il momento di riattaccarla? «Con la trasmissione avevo vissuto sei mesi intensissimi, non solo per me ma anche per la Congregazione a cui appartengo (le Suore Orsoline della Sacra Famiglia a Milano). Non ci aspettavamo che una cosa del genere travolgesse la nostra vita.»

E perché ora ha accettato di partecipare a “Sister Act”? «Perché è una vicenda che in qualche modo ricalca il mio percorso. C’è una donna di mondo che arriva in un convento governato da regole severissime - ma in realtà non è così, glielo posso assicurare. La sua influenza porta a un’apertura della chiesa, che supera alcune rigidità. Alla fine, quando i giovani all’esterno sentono cantare dentro la chiesa, incuriositi entrano. Questo è il messaggio: le suore non sono tristi e morte al mondo, ma anzi gioiose. E la gioia per Dio si esprime in molti modi, anche ballando e cantando. Ognuno di noi glorifica Dio con i doni che Lui gli ha dato».

Lei è stata appassionata di musical fin da piccola. Quali le sono rimasti più impressi? «“Jesus Christ Superstar” senz’altro, poi “Notre Dame de Paris”, “The Lion King”, “The color purple”. “Aggiungi un posto a tavola” confesso di non averlo mai visto...».

Le chiedo di scegliere tra coppie di cantanti. Mina o Vanoni? «Ma come si fa? Comunque Mina.»

Ramazzotti o Antonacci? «Antonacci»

Renga o Mengoni? «Mengoni».

Morandi o Ranieri? «Ma come si fa?... Ranieri»

Passiamo al rap: J-Ax o Fedez? «J-Ax perché lo conosco personalmente (era il suo coach a “The Voice, ndr)».

Voi della Congregazione vi occupate di bambini, malati, anziani, e siete solo in tre. Quando lei è in giro per concerti o per le prove, chi la sostituisce? «Ora siamo in quattro. E per fortuna abbiamo dei collaboratori. Quando non ci sono, le suore e i collaboratori si sacrificano ancora di più».

Qualcuno potrebbe obiettare che per una suora sarebbe meglio stare in convento, a scuola o in ospedale, piuttosto che salire su un palco a cantare... «Io faccio entrambe le cose. Per esempio ho appena tenuto un concerto benefico per un ospedale che accudisce bambini malati di tumore a Varese. Il Signore mi sta facendo vivere una missione meravigliosa, attraverso il canto molte persone si sentono toccate e si avvicinano a Cristo. Sa cosa dicono i Salmi? Prendete le cetre e le arpe e cantate le lodi del Signore! Se oggi Gesù tornasse sulla Terra, sicuramente canterebbe»..