Il maschio assente e quel caos calmo di miserie quotidiane

È stato fra i lavori che più hanno stupito la scorsa estate. Confermando tutta la bellezza della scrittura di Francesca Sarteanesi. E la sua forza sul palco. Tanto da spingere l’attrice toscana a una meritatissima nomination al Premio Ubu.

Da allora "Sergio" è girato con una certa costanza, spesso accompagnato dai laboratori di "Almeno nevicasse", studio sulla parola e sulla sintesi applicato a una fortunata linea di abbigliamento. Territori che s’incrociano.

Qui al festival "Il Giardino delle Esperidi", dove il monologo con il maschio assente torna in replica unica domenica alle 21 a Palazzo Gambassi, proprio nella sede dei padroni di casa di Campsirago Residenza, a Colle Brianza. Si torna dunque sulle colline del Lecchese. Per questo lavoro scritto in collaborazione con Tommaso Cheli. Una lucida, feroce invettiva contro il compagno guardato a vista. Lì, misero, in un angolo. Invisibile agli occhi e forse pure al cuore. Con Sarteanesi a rovesciargli addosso questo caos calmo di miserie quotidiane.

Che commuove e che diverte. Prima di un finale in levare, perentorio, struggente. Progetto che continua a sorprendere per il rigore della ricerca sulla parola e sullo spazio.

Sull’immobilità inquieta del corpo. Da vedere.

D.V.