"I miei giocattoli marevigliosi": Renzo Rubino sbarca al Blue Note

Dai porti della Puglia al palco del locale di via Borsieri, a Milano dopo il successo del tour estivo

Renzo Rubino

Renzo Rubino

Milano - Dai porti di Puglia al palco del Blue Note. Che il locale di via Borsieri rappresenti un approdo sicuro per Renzo Rubino lo dice lo spettacolo con cui il cantautore tarantino torna questa sera a Milano dopo il successo estivo del tour "galleggiante" che l’ha visto suonare davanti alle coste di casa affiancato da uno stuolo di ospiti in bilico tra Edoardo Bennato e Mahmood, Francesca Michielin e Vinicio Capossela o Francesco Bianconi. Stavolta Renzo, che all’anagrafe si chiama Oronzo, sul suo gozzo imbarca il violoncello e la batteria di Andrea Beninati, il basso di Faco Convertini e il violino di Andrea Libero Cito.

Avrebbe dovuto presentare il nuovo album "Giocattoli marevigliosi", preannunciato già in estate dal singolo "Giocare", ma la pubblicazione è poi slittata ad inizio 2022.  "Ho scelto di procrastinare l’uscita di qualche mese per non perdermi alcunché e, anzi, trasformarla in un’occasione liberatoria. Anche perché il disco è molto divertente e parla a varie fasce di pubblico intercettando, penso, i gusti di generazioni diverse".

Lo slittamento non è dovuto, per caso, a…? "No, l’idea di presentarmi a Sanremo stavolta non l’ho presa in considerazione".

Non c’è il rischio che le canzoni frattanto invecchino un po’? "Ho un modo di scrivere poco contemporaneo e quindi svincolato dalla contingenza storica. Per un disco positivo come ‘Giocattoli marevigliosi’ l’unica condizione necessaria è uscire in un momento di positività". - Quindi? "Ho iniziato a fare questo lavoro esattamente dieci anni fa. Ricordo che venivo da un festival importante quale Musicultura e avevo pubblicato il mio primo ep. Al Blue Note intendo festeggiare questo anniversario assieme a musicisti che hanno iniziato con me e poi sono diventati grandissimi. Beninati, ad esempio, che oggi suona pure con Enrico Rava. Insomma, un modo di ribadire la nostra felicità di essere ancora qui dopo un decennio".

Sta già pensando agli ospiti del prossimo Porto Rubino, il suo festival sul mare? "Ho già fissato le date, dall’11 al 18 luglio, e la lista dei desideri è affollata di nomi. Mi piacerebbe moltissimo, ad esempio, poter avere Blanco, ma anche Brunori Sas".

Potendo allargare la rosa ad un artista internazionale? "Stromae, mi piace moltissimo".

Dopo il disco arriverà l’opera? "Penso proprio di sì. Fin dall’inizio il mio modo di scrivere canzoni è stato condizionato da due entità, la grande musica da cinema e Giacomo Puccini".