Corsico, la rivincita dell'ex sindaco: "Subappalto sospetto? È il karma"

L’ex primo cittadino Errante pagò a caro prezzo voci e gaffe sulle infiltrazioni: ora si prende una piccola rivincita

L'ex sindaco Filippo Errante siede ora all’opposizione

L'ex sindaco Filippo Errante siede ora all’opposizione

Corsico (Milano), 29 novembre 2020 - In situazioni scottanti lui si era già trovato. Riporta alla memoria i ricordi della città sotto i fari di tutte le commissioni anti-mafia. Indagini che tuttavia non avevano rilevato ingerenze. Filippo Errante si trova ora dall’altra parte della barricata. Non è lui il sindaco che si è rivolto alla Prefettura per ottenere chiarezza sul subappalto affidato al parente (incensurato) di un vecchio boss, Giosofatto Molluso, esponente della locale di ‘ndrangheta.

È il suo avversario alle elezioni Stefano Ventura (Pd) ad affrontare la prima delicata questione amministrativa, in cui, assicura il neo-sindaco, "il Comune ha seguito tutte le regole". Errante osserva dai banchi del centrodestra all’opposizione e si chiede cosa sarebbe successo "se fosse accaduto sotto la mia amministrazione – alza le spalle –. Gli avversari avrebbero suonato la grancassa, dicendo che le responsabilità sono politiche, anche se falso, e non, come stanno facendo ora, scaricando la colpa sui tecnici. Se fosse accaduto sotto il mio mandato, mi sarei ritrovato i professionisti dell’antimafia sotto il Comune". Parla di "due pesi e due misure" rispolverando il caso stocco del 2016, quando fu concesso - e poi ritirato - il patrocinio comunale a un festival organizzato dal parente di un personaggio in odore di ‘ndrangheta. "Eppure, non vedo comunicazioni delle associazioni e di politici dell’antimafia. Io – ancora Errante – sono uscito pulito e certificato, eppure non si è esitato a cercare di dimostrare il contrario". L’ex sindaco va fino in fondo: "Tutto è ancora da chiarire. Scriveremo alla commissione antimafia regionale e parlamentale, al premier Conte, al ministro degli Interni e al presidente Mattarella". E conclude con la stoccata: "È il karma. Tutto torna".

Sulla questione del subappalto per lavori edili affidato alla Grg di Domenico Trimboli, è intervenuto anche il Movimento 5 Stelle: "Non dubitiamo che gli uffici abbiano seguito le procedure previste, tuttavia sottolineiamo che in realtà come quella corsichese l’iter ordinario non sia sufficiente – commenta Gianluca Vitali, consigliere M5S e membro della neo nata commissione anti-mafia –. Non solo gli amministratori, ma anche dirigenti e dipendenti devono farsi carico di ulteriori responsabilità. Soprattutto per gli appalti di lieve entità, terreno in cui si muovono le organizzazioni criminali".