Coronavirus, la Lombardia riapre gli stadi: massimo mille spettatori

Per gli impianti al chiuso il numero massimo è di 700. Fontana: "Riprendiamo poco alla volta la nostra vita con prudenza e in sicurezza"

Inter-Pisa a San Siro

Inter-Pisa a San Siro

Milano, 19 settembre 2020 - Anche la Lombardia riapre gli stadi fino a un capienza massima di 1.000 spettatori; mentre per gli impianti al chiuso il numero massimo di pubblico ammesso è pari a 700. Lo prevede un'ordinanza della Regione firmata dal presidente Attilio Fontana. Nello specifico, in Lombardia "è consentita la presenza del pubblico durante gli eventi e le competizioni sportive, ivi compresi quelli riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato italiano paralimpico (Cip) e dalle rispettive federazioni, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali, di ogni disciplina, all'interno di impianti sia all'aperto che al chiuso, limitatamente a quei settori nei quali sia possibile assicurare posti a sedere da assegnare ai singoli spettatori per l'intera durata dell'evento e nel rispetto delle misure previste dall'allegato della presente ordinanza", che decorre da oggi.

"Riapriamo con prudenza ma soprattutto in sicurezza. Chi ama lo sport sente il bisogno di viverlo vicino al campo da gioco e non solo davanti al televisore, per questo, sempre nel rispetto delle misure anti contagio, ho firmato l'ordinanza con cui si riaprono gli impianti sportivi al pubblico in misura non superiore a 1.000 spettatori nelle strutture all'aperto e 700 spettatori in quelle al chiuso". Così Fontana spiega i contenuti della nuova ordinanza. "Una misura - continua il governatore - che ci permette di tener basso il rischio contagio, ma allo stesso tempo tornare poco alla volta alla normalità. L'ordinanza specifica alcune misure come la misurazione della temperatura e il divieto di ingresso per coloro che superino i 37,5 gradi; l'acquisto dei biglietti preferibilmente online, il distanziamento fisico delle persone in coda per l'accesso all'impianto, l'assegnazione di posti nominali, numerati e ben distanziati tra loro. Riprendiamo poco alla volta la nostra vita - conclude Fontana - le nostre passioni, ma sempre con prudenza e sicurezza".