Coronavirus, "Pronti a impugnare il nuovo decreto se saranno previste altre chiusure"

Il segretario Accornero avverte: l’Unione Artigiani in campo con azioni legali contro ogni ipotesi di lockdown

Il segretario generale Marco Accornero

Il segretario generale Marco Accornero

Milano, 18 ottobre 2020 - Con l’aumento dei contagi da coronavirus, in Lombardia cresce la paura di un nuovo lockdown. Ipotesi che preoccupa molto l’Unione artigiani di Milano e Monza Brianza, che rappresenta circa 14mila imprese. Il segretario generale Marco Accornero, dopo l’ordinanza di Regione Lombardia, è in attesa di conoscere i contenuti del Dpcm che il Governo pubblicherà nelle prossime ore: l’Unione ha già annunciato battaglia contro ogni possibile chiusura, totale o parziale, che darebbe il colpo di grazie alle realtà artigiane del territorio.

Segretario Accornero, dopo l’ordinanza della Regione, è in arrivo un Dpcm del Governo. Cosa ne pensa? "Le nuove regole regionali colpiscono soprattutto le attività della movida, quindi bar e ristoranti, che non sono imprese artigiane. Quello che più ci preoccupa è quindi il nuovo Dpcm che il Governo sta per pubblicare. Per ora pare che la ventilata chiusura di parrucchieri ed estetisti sia stata scongiurata. Ma se così non fosse, siamo pronti anche ad azioni legali per difendere la categoria".

In che senso? "Impugneremo il Decreto del presidente del Consiglio se dovesse essere imposto un nuovo di lockdown per parrucchieri ed estetisti. Sarebbe una scelta assolutamente incostituzionale che darebbe il colpo di grazia a un settore già in ginocchio. Molti di loro hanno continuato a pagare gli affitti e questo si aggiungono le tante difficoltà nel riaprire rispettando le tante norme anti-contagio imposte".

In questo momento qual è la situazione delle imprese artigiane ? "La metà delle imprese associate ha subito un calo di oltre il 30% del fatturato. Sono numeri pesanti. Tutti sono stati più o meno toccati dalla pandemia. Non possiamo davvero permetterci altri stop".

Quali sono i sostegni che sono stati attivati dal Governo per aiutare gli artigiani? "Il bonus di 600 euro, che è stato erogato per due mensilità, quindi 1.200 euro in totale, è l’unico strumento che ha portato soldi nelle tasche degli artigiani. Poi ci sono i finanziamenti fino a 30mila euro, o quelli con garanzia al 100%: si tratta però di prestiti bancari che dovranno essere restituiti negli anni".

Crede che siano state scelte sufficienti ? "Direi proprio di no. Purtroppo le iniziative del Governo hanno agevolato più i lavoratori dipendenti che gli artigiani. Un sostegno troppo modesto per le nostre realtà che in questi mesi hanno sofferto più di altri la crisi".

Come valuta il Superbonus 110% per l’ efficientamento energetico? "É una buona mossa che porterà sicuramente molto lavoro agli artigiani del settore dell’edilizia, circa 5mila nostri associati. Stiamo p erò parlando del futuro: i lavori difficilmente partiranno prima del 2021"