Covid in Lombardia, avanti con la mascherina. Ok al calcetto dal 10 luglio / PDF

L’obbligo di coprire naso e bocca resta in vigore altre due settimane: "Abbiamo ascoltato i virologi"

Almeno sino al 14 luglio in Lombardia resta obbligatorio indossare la mascherina

Almeno sino al 14 luglio in Lombardia resta obbligatorio indossare la mascherina

Milano, 30 giugno 2020 - Come preannunciato , il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha deciso di prorogare l’obbligo di indossare la mascherina, o qualunque altro indumento in grado di coprire naso e bocca, fino al 14 luglio. Per altre due settimane, da questo punto di vista, resterà tutto come prima: la mascherina deve essere indossata sia al chiuso sia all’aperto, tranne quando si fa attività motoria e sportiva. "Fa caldo, molto caldo, ma il parere dei virologi è ancora di mantenere le precauzioni anti-contagio, prima fra tutte l’uso della mascherina", spiega lo stesso Fontana in un post su Facebook. "È anche una questione di carattere psicologico – spiega Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare –: il virus c’è. Sarà diverso, ma c’è. Se i risultati sono questi, è anche dovuto al fatto che teniamo le distanze e usiamo precauzioni. Capisco che tenere la mascherina oggi sia un sacrificio, ma serve anche questo".

L’ordinanza è stata emanata (LEGGI IL PDF) ieri dal governatore e include anche altre disposizioni. Vi si specifica, infatti, che fiere e congressi possono riprendere dal primo di luglio, da domani, e che "la ripresa degli sport di contatto è prevista dal 10 luglio, previo il verificarsi delle condizioni previste dal decreto del Governo dell’11 giugno". Traduzione: il calcetto e le altre discipline sportive che contemplano il contatto tra i giocatori potranno ripartire dal 10 luglio solo se, a quella data, il trend dei contagi sarà ancora sotto controllo. Infine, l’ordinanza prevede, sempre dal 10 luglio, la riapertura di discoteche e sale da ballo ma solo all’aperto. E resta in vigore , per i datori di lavoro, l’obbligo di misurare la temperatura dei dipendenti e di comunicare i casi sospetti all’Ats.