Coronavirus, lo studio: "Non solo polmoni, anche seri danni al cervello"

Partito nei giorni scorsi un approfondimento sugli effetti neurologici provocati dal Covid-19

Medici

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Seregno, 28 maggio 2020 -  Terminata la fase acuta, medici e ricercatori sono ora impegnati a studiare i danni che il Covid 19 ha creato nella popolazione. Complicanze che riguardano non solo il sistema polmonare ma anche altri organi ed apparati la cui funzionalità in alcuni casi risulta seriamente compromessa.

La sezione lombarda della Società Italiana dei Neurologi Neurochirurghi e Neuroradiologi Ospedalieri (SNO) ha dato inizio nei giorni scorsi a uno studio sistematico sulle complicazioni neurologiche causate dalla pandemia che ha drammaticamente interessato l’intera Regione. Poiché la Lombardia è stata colpita da quasi la metà dei casi dell’infezione, è evidente che lo studio rivesta una assoluta rilevanza anche a livello nazionale. La ricerca, che ha il sostegno del presidente nazionale Maurizio Melis, è coordinata dal dottor Antonio Colombo, membro del direttivo nazionale della Società e attuale direttore del Polo Neurologico Brianteo di Seregno e dal coordinatore lombardo dottor Andrea Salmaggi primario della Neurologia dell’Ospedale Manzoni di Lecco.

«La ricerca - hanno affermato i coordinatori - coinvolgerà gran parte delle Neurologie degli ospedali lombardi e anche alcune cliniche universitarie. Si avrà naturalmente maggiore attenzione per le complicanze più importanti e in primo luogo per gli ictus, vale a dire le occlusioni di arterie cerebrali con conseguenti lesioni più o meno ampie del cervello che determinano emiparesi e numerosi altri disturbi focali, fino al coma e all’exitus. Tra i colleghi interessati a questo importante studio ci sono anche la dottoressa Maria Sessa primario della Neurologia dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo e il dottor Mauro Magoni responsabile della Neurologia vascolare di Brescia, che per tutti questi ultimi mesi sono stati letteralmente nell’occhio del ciclone della pandemia".

Altre complicazioni molto significative sono le encefaliti, vale a dire le infiammazioni del cervello da invasione del virus, con conseguenze anche molto gravi per i pazienti guariti dall’infezione virale: "A titolo esemplificativo - ha anticipato il dottor Antonio Colombo che vanta una notevole esperienza professionale avendo guidato per molti decenni la divisione di neurologia del presidio ospedaliero di Desio - già nei primi 5 giorni abbiamo raccolto un numero considerevole di casi registrati negli ospedali di Bergamo, Legnano, Como, Policlinico di Milano, Vimercate, Brescia, San Carlo di Milano, Humanitas di Milano, Gallarate, Mantova, Chiari, Melegnano e Crema. Stiamo raccogliendo anche i molti casi di una complicanza che riguarda il Sistema Nervoso Periferico e nota come Sindrome di Giullain Barré , costituita da un’infiammazione su base immunitaria che colpisce tutti i nervi periferici, paralizzando progressivamente il paziente, con il rischio che venga arrestata anche la respirazione. Complessivamente una cinquantina i casi conclamati dovuti ai postumi del Covid 19".

Uno studio dunque molto rilevante che si concretizzerà inoltre in un simposio dedicato che di svolgerà il giorno 8 ottobre nell’anfiteatro della sede centrale del Banco di Desio e in una monografia esaustiva che verrà edita dalla rivista della SNO “Progress in Neuroscienze“. Lo studio permetterà di analizzare sul campo l’azione deleteria del Covid-19 sul Sistema Nervoso, considerata pari al 25 -34% nei pochi lavori cinesi noti sino ad ora e valutare al meglio le terapie risultate più opportune e più adeguate, nonché aumentare e approfondite le conoscenze neurologiche così da permettere di affrontare con immediatezza ed efficacia un’eventuale recrudescenza della pandemia.