Coronavirus, a Milano in arrivo centinaia di cause contro i medici

Fioccano le richieste di pareri medico-legali per valutare la responsabilità civile di medici che si sono trovati in prima linea a fronteggiare l'emergenza Covid 19

Medico (repertorio)

Medico (repertorio)

Milano, 14 ottobre 2020 -  "A Milano sono in arrivo 300-400 cause civili contro i medici, fioccano infatti le richieste di pareri medico-legali per valutare la responsabilità civile di medici di famiglia, medici di Pronto Soccorso e medici ospedalieri, che dallo scorso febbraio si sono trovati in prima linea a fronteggiare l'emergenza Covid 19". La denuncia arriva da Roberto Carlo Rossi, presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano, esponente di Riscatto Medico, cartello sindacale maggiormente rappresentativo tra medici di medicina generale, pediatri, libero professionisti, di continuita' assistenziale e specialisti ambulatoriali. "Da meta' settembre - ha sottolineato - ho avuto notizia di almeno cinque procedimenti, civili o penali. L'ultimo, un medico di famiglia accusato di non aver riconosciuto un caso di Covid da un mal di gola".

Secondo una stima di Riscatto Medico, nel solo territorio di Milano (esclusa Monza, che fa riferimento al proprio Tribunale) ogni medico-legale ha sul proprio tavolo dalle 3 alle 5 richieste di avvocati o privati cittadini che chiedono un parere sulla procedibilita' di una causa. "I medici sono stati costretti ad operare in assenza di linee guida o di buone pratiche consolidate, nonche' di riferimenti bibliografici. Giusto per fare un esempio, a dicembre gli articoli scientifici validi erano pochissimi, mentre oggi sono decine di migliaia", ha osservato ancora Rossi.

Al di la' dell'emergenza generata dalla pandemia, ogni anno, la procura della Repubblica di Milano si trova costretta ad esaminare tra le 200 e le 300 denunce che hanno una rilevanza penale: una al giorno escludendo sabati, domeniche e feste comandate. A ogni denuncia, quasi sempre corrisponde un'archiviazione. Solo 8 cause su 100 approdano a una sentenza di condanna in primo grado. fmo/pc/red