Addio a Panzeri, scopritore di talenti nel Como degli anni d'oro

Il ricordo di Mino Favini: «Gigi sapeva capire se un giovane aveva futuro»

Gigi Panzeri

Gigi Panzeri

Como, 9 gennaio 2018 - «Gigi amava il calcio in maniera incredibile ma soprattutto aveva una competenza straordinaria, sapeva capire se un giovane aveva delle buone possibilità». Così Mino Favini ricorda Luigi Panzeri, scomparso all’età di 68 anni, una ventina dei quali trascorsi come osservatore del Como. Erano gli anni d’oro del club, culminati con la presidenza di Benito Gattei che seppe tenere il club in A per cinque anni e soprattutto riuscì a valorizzare e lanciare i gioiellini della “cantera” - Stefano Borgonovo, Marco Simone, Andrea Fortunato, Valerio Mazzucato, Egidio Notaristefano e Cristian Boscolo, giusto per citarne alcuni - proprio come oggi fa l’Atalanta. E non è un caso se il responsabile del settore giovanile di allora fosse proprio il “guru” Favini, che aveva in Gigi Panzeri uno dei suoi più preziosi e fidati collaboratori. «Era un calcio diverso quello di allora e Gigi lo incarnava alla perfezione: batteva i campi soprattutto della provincia di Lecco e grazie a lui il Como si rafforzò molto».

Aveva fiuto GIGI: scoprì ad esempio Lorenzo D’Anna e Achille Mazzoleni, che dopo la trafila nel vivaio di Orsenigo approdarono in serie A con la maglia azzurra e quindi spiccarono il volo. Oggi D’Anna allena la Primavera del Chievo, di cui è stato per anni capitano mentre Mazzoleni guida l’Inveruno dopo una lunga carriera tra B e C. Agli inizi del secondo millennio Gigi Panzeri aveva deciso di seguire Angelo Massola, storico tecnico della Primavera, nella sfortunata avventura a Lecco che terminò dopo un anno con il fallimento del club bluceleste. Ma la passione per il calcio non lo aveva mai abbandonato, aveva solo rallentato i ritmi soprattutto dopo che qualche anno fa era stato colpito da ictus. L’ultimo saluto domani, alle 14, nella parrocchiale di Molteno dove aveva sempre abitato.